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Un fiume in piena. Tornano i ragazzi del collettivo Sampietrino non Asfaltato. E dopo la Sagra della Zuppa di Fagioli, tornano con un nuovo evento tutto da vivere dal titolo “No bicchiero asseduti m’pizzo alle scalette”. Questa volta per il 29 luglio, il Collettivo ha ideato e organizzato un aperitivo presso le scalette di San Rocco e sempre con l’obiettivo volto alla riscoperta di luoghi meravigliosi e purtroppo dimenticati della nostra città. Il bello di questa e di altre iniziative è la collaborazione ed il coinvolgimento dei residenti e dei cittadini stessi negli eventi organizzati. Antonio Raponi, Lidano Arduini e Luigi Maturani del Collettivo, in merito al nuovo evento, ci dicono: “Puntiamo alla riscoperta e alla valorizzazione di luoghi meravigliosi e purtroppo ignorati, e lo facciamo grazie ad eventi simili sfruttando quello che il posto stesso ci offre. In questo caso la scalinata di San Rocco rappresenta una cornice naturale e perfetta, è un luogo accogliente ma dimenticato da troppi anni. Organizzeremo in futuro eventi sempre all’interno di cornici naturali con lo scopo di  far rivivere il centro storico e per riaccendere ricordi legati alla storia e alla nostra tradizione. Pensare ad esempio che ci sarà gente che prenderà un aperitivo semplicemente seduti sulle scalette  - sottolineano i ragazzi del Collettivo - a noi ci dà i brividi. Anche sulle bevande che proporremo abbiamo pensato a collegamenti con il passato e ad un ritorno a quella setinità che manca, ci sarà ad esempio vino e gazzosa”. Appuntamento quindi al 29 luglio a partire dalle ore 18 sino alle 21. E che dire? Semplicemente grazie ragazzi per quello che state facendo per la nostra comunità.

 

 

 

Riceviamo e pubblichiamo un intervento dell'avvocatessa Anna Mattei.

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Ad essere sincera…. non avrei mai voluto scrivere ciò che di seguito mi accingo a raccontare. Ho deciso di affrontare l’annoso problema del diritto alla salute, anzi della sua negazione, partendo da una vicenda in cui mio malgrado mi sono trovata direttamente coinvolta qualche giorno fa e spero possa essere da monito per il futuro affinché chi di dovere possa trovare finalmente una soluzione ed  assume tutte le iniziative in grado di tutelare i diritti dei cittadini. Infine mi auguro che nessun genitore o familiare della nostra città possa trovarsi a vivere una situazione così drammatica come quella vissuta da me e dalla mia famiglia.
 
Non è mia intenzione disquisire dell’art. 32 della Costituzione, ma mettere in evidenza come il diritto alla salute sia spesso negato ai cittadini  nell’indifferenza assoluta delle istituzioni che dovrebbero avere come principale fine tutelare e garantire l’accesso ai servizi a cominciare da quello della salute appunto.
 
Diritto alla salute? Nulla di più falso a Sezze!! E questa vicenda ne è la prova.
 
È la sera del 17 /07/2022, sono le 21,00 circa quando mio figlio più piccolo è in compagnia di amici per trascorrere una meritata serata di relax, dopo la fine della sessione estiva di esami. Il piacere dello stare insieme, la spensieratezza e l’insostituibile leggerezza è tipica di una certa fase della vita. Tutto nella norma…. se non fosse che il caso era in agguato per interrompere nel modo più brusco e impensabile una bella serata in compagnia. Un insetto improvvisamente sferra un attacco e inietta il suo veleno nel polpaccio del ragazzo.  Daniele, è il nome di mio figlio, studente universitario di medicina e prossimo alla laurea, è il protagonista suo malgrado di un fatto apparentemente banale ma in realtà dai possibili risvolti drammatici. Ricevuta la puntura Daniele è stato veloce nel riconoscere i sintomi di anafilassi comparsi immediatamente e rapidamente con i suoi amici raggiunge il vicino pronto soccorso. Immaginate la disperazione di tutti nel trovarlo chiuso, il buio calato non solo sugli occhi di Daniele che già faticava a tenerli aperti, la consapevolezza che era ormai tardi per recarsi al pronto soccorso di Latina. Daniele ha avuto prontezza di spirito, non si è arreso e ha deciso di tornare a casa. Suo padre, infermiere, di turno presso il nosocomio di Latina non era a casa, ma ha pensato che avrebbe potuto contare su suo zio, anche lui infermiere, già allertato e che sicuramente avrebbe potuto aiutarlo. Così è stato. Daniele non ha potuto usufruire del pronto soccorso in quanto funzionante solo di giorno e fino alle 20,00, né contare sull’unica autoambulanza a disposizione per i circa 24.000 abitanti di Sezze in quanto impegnata in altra emergenza. Il 118, prontamente allertato, ha risposto che a disposizione aveva solo l’ambulanza più vicina che si trovava a Sonnino. Tenuto conto della distanza e della percorribilità delle strade, è arrivata dopo circa 25 minuti ed ancora più tardi è arrivata l’auto medica proveniente da Priverno.
 
Il tempo non giocava a favore di Daniele, ma per fortuna c’era lo zio a casa……
 
Che dire? Sono una madre fortunata perché posso continuare a guardare il volto sorridente di mio figlio, ma di certo il caso non può sempre sostituire le istituzioni nell’erogare i servizi, nel tutelare la salute dei cittadini, che pur garantito dalla Costituzione risulta un diritto astratto e perfino inesistente.
 
Mi chiedo e vi chiedo se è possibile continuare così, sperando di non sentirsi male dopo le 20:00. Le istituzioni hanno il dovere costituzionale di garantire e   tutelare la salute della collettività ma si sottraggono costantemente. Forse la tutela della salute va garantita per fasce orarie?
 
Insomma è normale che possiamo sentirci male solo di giorno altrimenti le possibilità perfino di rimanere in vita  si riducono in modo esponenziale?
 
In ultimo vorrei ricordare che il diritto alla salute non ha colore politico e che bisogna saper scegliere in tempo…
 
 
Anna Mattei
 
 

 

 

La lotta contro il degrado e l’abbandono dei rifiuti resta uno dei punti più importanti del suo mandato. Così come la lotta all’evasione ed il conseguente recupero crediti. Nove mesi fa quando è stato eletto sindaco di Sezze sapeva della difficoltà ma non si aspettava un quadro che definisce “disastroso”. Non cerca scuse ma si rimbocca le maniche e chiede collaborazione. 

In città l’abbandono dei rifiuti è diventata una emergenza, una piaga, un fenomeno triste e preoccupante per le ricadute igienico sanitarie, per il decoro del territorio e per le spese che si moltiplicano per tentare l’impresa di gestire una situazione sfuggita di mano. Il sindaco di Sezze Lidano Lucidi non vuole arrendersi e proprio in merito ai rifiuti annuncia sulle colonne della nostra rivista novità importanti.

 

Sindaco Lucidi, la situazione dei rifiuti a Sezze è fuori controllo cosa state facendo per gestirla?

“Siamo andati oltre un punto di non ritorno da anni, ma in questi mesi stiamo lavorando alacremente per definire alcuni punti che ci permetteranno di intervenire. Non cerco scuse e ci metto la mia faccia, ma la situazione è gravissima. Innanzitutto entro il mese di agosto verrà approvato il regolamento sulla gestione del ciclo dei rifiuti, atto amministrativo che mai era stato fatto in 19 anni. Questo ci metterà nelle condizioni giuridiche di intervenire con sanzioni ed altri interventi. Stiamo facendo una corsa contro il tempo e con pochissimi mezzi a disposizione. Abbiamo installato foto-trappole e stanno dando importanti riscontri. Sono partiti controlli sulle abitazioni affittate in nero. Non godo ad ordinare le chiusure, ma da una parte dobbiamo cominciare. Mi chiedo perché non sono state fatte prima queste azioni?”.

Relativamente alla lotta all’evasione totale?

“Ci sono molti cittadini irregolari e sconosciuti al fisco. In passato non è stata mai approcciata una politica forte per combattere questo fenomeno. Posso dire che sono già partiti 5500 avvisi contro chi non ha pagato l’immondizia nel 2017. Andremo avanti con questa lotta all’evasione”.

Oltre al regolamento sul ciclo dei rifiuti a dicembre scorso è stata deliberata una convenzione con i consorzi di filiera COREPLA, COMIECO CO.RE.VE. per il conferimento rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata. Di cosa si tratta?

“Non ne ha parlato nessuno purtroppo e invece è una notizia importante. Il Comune di Sezze dal 1 gennaio scorso sta vendendo i rifiuti della raccolta differenziata. Una novità assoluta per incassare risorse. Il Consorzio di Filiera COREPLA, COMIECO CO.RE.VE si è impegnato a ritirare il materiale e garantirne il successivo avvio a riciclo e a garantire il riconoscimento di corrispettivi, variabili in funzione della quantità e della qualità del materiale conferiti, che costituiscono gli oneri della raccolta differenziata. Per gli imballaggi in vetro, come da offerta economica ci sarà un corrispettivo a favore del Comune di Sezze pari ad Euro 10,00/tonnellata, per la plastica Euro 0,090/kg, per carta e cartone  Euro 0,025/kg e per imballaggi in carta e cartone 0,075/kg. Insomma iniziato a fare cassa anche dai rifiuti che si producono”.

 

Da pochi giorni è scaduta la proroga all’AU della SPL. Altro capitolo aperto.

“Sono arrivate 12 domande per la candidatura di amministratore unico della SPL e le valuterò tutte senza alcun pregiudizio. La nomina del nuovo AU è una priorità per ripartire anche in vista delle novità di cui parlavo. Mi preoccupa molto però la situazione economica della SPL  che chiuderà il Bilancio 2021 con una fortissima perdita che oscilla tra i 400 e 550 mila euro. Alla decisione di allargare la raccolta differenziata sul territorio non sono corrisposti pagamenti e oggi ci troviamo con buchi e spese enormi. Ripeto non sono scuse ma la situazione economica è molto preoccupante”.

Sindaco ci sono quartieri dove il degrado è sempre dietro l’angolo nonostante l’impegno dei residenti. Francamente è disincentivante non crede?

“Serve la collaborazione di tutti altrimenti non ne usciremo mai, bisogna capire che il paese non è mio, o tuo, ma è di tutti. A quei cittadini attivi e promotori di iniziative dico che saremo al loro fianco e che con il regolamento si attiverà un circuito che alimenterà collaborazione tra Ente e cittadino. Un passo molto importante è stato fatto con l'approvazione del regolamento sui beni comuni. Ripeto occorre sinergia e collaborazione”.

 

 

 

 

Si terrà il prossimo 21 luglio alle ore 18:00, presso l’Auditorium San Michele Arcangelo di Sezze, la tavola rotonda dal titolo “Le priorità post pandemia. Come rigenerare le politiche sociali a misura di giovani e donne”. L’evento, promosso dall’associazione IACS – Istruzione, Animazione, Cultura, Servizi sarà coordinato da Anna Maria De Renzi e vedrà la partecipazione di Michela Capuccilli, assessora alle politiche sociali del Comune di Sezze  di Francesca Pierleoni, esperta di gestione e progettazione del welfare. Interverranno Vincenzo Lucarini, psicologo, Silvia De Nardis associazione IACS, Milla Rose Abbenda, consulta provinciale Isiss Pacifici e De Magistris, Antonio Petricca associazione Amici del Centro Diurno Carla Tamantini, Teresa De Renzi, imprenditrice e Sara Tini ASD Sati Spettacolo. L’incontro è pensato come occasione per aprire una discussione corale sulle sfide e sulle opportunità per la ripresa post pandemia, auspicando che da più parti giungano altre proposte di discussioni utile per rimettere al centro il cittadino con l'esperienza nuova post covid. Tutti i cittadini sono invitati a prendere parte. A chiudere i lavori un’esibizione canora e musicale a cura della scuola d’arte Sati Spettacolo. 

 

 

 

 

 

“Ho sempre detto che non farò opposizione a prescindere, ma voterò tutti quegli atti che riterrò siano a favore dei cittadini e propedeutici a risolvere problematiche annose”. Il consigliere comunale di Sezze Futura Alessandro Ferrazzoli fuga ogni sospetto da inciuci e posizioni ambigue in aula. C’è chi lo definisce la futura stampella della maggioranza e chi lo vede pronto per sostenere il sindaco Lucidi per inciucio e ipotetico cambio di Giunta. Ma Ferrazzoli non ci sta e spiega la sua posizione e quella del suo gruppo consiliare. “Anche ieri ho votato a favore dei punti all'o.d.g. per liberare alcuni terreni dagli usi civici, avevo votato a favore anche in commissione consiliare, perché sono tematiche che avevo seguito anche nella vecchia amministrazione e sono operazioni che creano vantaggio per i cittadini. In passato ho votato un Pua agricolo. Non mi pare ad oggi che io abbia votato atti che fungono da stampella”. Insomma il consigliere comunale di opposizione Ferrazzoli non vuole essere additato come colui che toglie le castagne dal fuoco al sindaco Lucidi ma rivendica, anzi, un ruolo di opposizione non strettamente vincolato alle scelte dei colleghi di minoranza, semmai in piena autonomia voterà quello che ritiene giusto e opportuno per la collettività. Le voci su una posizione politica ambigua da parte del gruppo Sezze Futura erano state alimentate da dicerie su una possibile candidatura dell’ex consigliere Enzo Poldidoro alle elezioni regionali, in quota con la lista di Forza Italia, in una sorta di accordo politico con parte della maggioranza che sostiene il sindaco Lucidi. Ad oggi però restano voci senza fondamento e sul futuro politico Ferrazzoli non ha dubbi: “Non voterò mai atti di tenuta della maggioranza, non voterò mai i loro bilanci ad esempio”.

 

 

Il termine per presentare le domande è scaduto ieri. Questa settimana il sindaco di Sezze Lidano Lucidi valuterà le domande protocollate e probabilmente designerà il nuovo amministratore della SPL Sezze, la società che gestisce immondizia e altri servizi comunali. Sembra che siano arrivate una decina di candidature sia da professionalità esterne che da professionsiti di Sezze. Il primo cittadino con un ulteriore avviso aveva posticipato il termine di scadenza dal giorno 8 luglio al 17 luglio, per cui questa settimana sarà probabilmente quella decisiva per nominare il nuovo amministratore della municipalizzata di Sezze. Lucidi fa sapere che analizzerà i Cv senza alcun pregiudizio nel pieno rispetto della manifestazione di interesse pubblica. In piena autonomia il sindaco può decidere chi scegliere in quanto l’incarico in questione è fiduciario come è sempre stato in passato. L'incarico dell'attuale amministratore della SPL Giovanbattista Rosella è scaduto e non ci saranno altre proroghe. Ci saranno ripercussioni in maggioranza per la nomina del nuovo AU? Non è escluso infatti che singoli consiglieri o gruppi potrebbero dare delle indicazioni, considerando che l’incarico della SPL è uno ruolo molto ambito e strategico per le future scelte politiche dell’attuale amministrazione comunale. A tal proposito si vociferano già mal di pancia in maggioranza, c’è chi infatti rivendica un peso e un ruolo nelle scelte che non ha ancora avuto e chi reclama il rispetto degli accordi pre-elettorali. Vedremo se il sindaco riuscirà a mettere tutti d’accordo o se questo passaggio, al contrario, sia uno spartiacque definitivo tra chi considerava granitico questo gruppo e chi lo considera già con delle crepe. Insomma il nuovo AU della Spl sarà un vero banco di prova per la maggioranza consigliare di Sezze.

Domenica, 17 Luglio 2022 06:46

Si è frantumato il concetto di comunità

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L’interesse generale sembra svanito. All’interno del  dibattito politico non esiste più un punto di vista pubblico, si è frantumato il concetto di comunità. Partiti e movimenti politici vengono creati, plasmati, si sfaldano e si dissolvono con facilità impressionante, legati ad un personalismo esasperato e ad una identità emotiva che si sviluppano secondo categorie lontane da quelle che siamo stati abituati a conoscere.
 
L’agire politico ha smarrito la dimensione della polis, il senso dell’intero, l’essere rivolto a nessuno in particolare e a ciascuno in generale, in altri termini l’idea del bene comune, in base alla quale presentare proposte, declinate talvolta per settore, industria, scuola, sanità, agricoltura e così via, ma pur sempre interessi generali, suddivisi per categorie e coniugati in termini di classe, ideologia o territorio, su cui chiamare i cittadini ad esprimere il proprio consenso.
 
L’irrilevanza dei programmi politici testimonia questo declino: nessuno li legge e li conosce. Per lo più si riducono ad un formalismo burocratico e concretamente prevalgono non il ragionamento, la progettualità, la visione del futuro ma le parole d’ordine. Al declinare dell’identità sociale ed economica fa da contraltare l’affermarsi di una reattività emotiva agli eventi e la sua sostituzione con identità settoriali e incredibilmente più potenti: essere vegani finisce per assumere una identità ben più importante di tutte le variabili socio-economiche; certo ambientalismo assume una connotazione identitaria onnicomprensiva; i gruppi più radicalizzati del tifo calcistico creano identità inossidabili; il possesso di un animale domestico crea appartenenza più della politica; l’identità di quartiere è più forte di quella della città. Se essere è solo la percezione di se stessi, se l’identità è data non oggettivamente, cioè dai elementi storici, demografici e anagrafici, è evidente che siamo in presenza di una grande frammentazione.
 
La gran parte dei cittadini non pensa che il proprio destino possa essere determinato dalla politica. D’altra parte se l’80% del bilancio pubblico è costituito da spese dovute (pensioni, stipendi, trasferimenti agli enti locali, ecc.) quello che potrebbe costituire uno strumento per cambiare il destino delle persone, in realtà può cambiare assai poco. Al di là delle leggi di principio, il resto è un continuo mescolare e calibrare incentivi e disincentivi.
 
Tuttavia l’impotenza riformatrice della politica è fenomeno recente, dato che l’Italia così come la conosciamo è stata costruita da una politica capace di cambiare le cose in maniera sostanziale: scuola, sanità, trasporti, informazione, economia e comunicazioni.
 
A determinare l’attuale scompaginamento del tessuto sociale è stata l’evoluzione dei media. Se inizialmente la televisione ha contribuito a costruire una identità reale del Paese, l’intervenuta frammentazione e il declino delle ideologie politiche tradizionali lo ha terremotato, ha destabilizzato i discorsi, distinti ma concorrenti, che si muovevano, seppur da prospettive diverse, nella direzione comunque del bene comune. Gli interessi si dividono ora quasi esclusivamente per target e impediscono il formarsi di un’opinione pubblica sincronizzata sullo stesso tempo. Gli algoritmi che governano internet sono strutturati per far soggiornare gli utenti su un singolo sito o app, gli forniscono esattamente, singolarmente, molecolarmente quello di cui hanno bisogno, o per cui hanno preferenza. Si formano in tal modo delle bolle autoreferenti (anche in ambito politico) e ogni legame collettivo si perde nel nulla.
 
Tali cambiamenti hanno investito il sistema politico ed emerge la necessità di un ripensamento profondo della funzione e del ruolo dei partiti, che ormai svuotati di riferimenti ideologici si sono trasformati in mondi identitari autoreferenti e iper-frammentati.
 
I partiti post-interesse generale, al di là delle forme organizzative, se vorranno assolvere ancora al ruolo stabilito nella Costituzione della Repubblica, di essere cioè veicoli di partecipazione democratica dei cittadini all’interno delle istituzioni non possono ridursi a federazioni pseudo-neutrali di frammenti identitari e le loro proposte a semplice comunicazione di tipo psicografico in sostituzione di una visione di tipo politico-ideologico generale.
 
Le tempeste emotive degli infiniti io dei social sono cosa assai diversa dalle istanze politiche. Averle assecondate acriticamente ha fatto esplodere il populismo e il rischio ora è quello di spianare la strada a capi-tribù, leader autoritari, da comando unico, i quali di fronte alla polverizzazione sociale e culturale non si preoccupano di ricomporre i pezzi e ricostruire l’identità comunitaria, ma assecondano i processi strumentalmente, lasciando che ognuno viva la sua identità, senza interferire, purché questo stabilizzi i consensi e possibilmente li incrementi. Una scelta miope e inefficace come stanno a dimostrare il fallimento dell’esperienza dei vari governi a trazione populista, l’incancrenirsi dei problemi, la crescente sfiducia dei cittadini che si manifesta con l’allargamento dell’astensionismo ad ogni passaggio elettorale e il conseguente effetto di una delegittimazione strisciante degli assetti civili. 
 
C’è bisogno di leader veri e soprattutto di una politica normale, quella che sta nelle istituzioni democratiche disegnate dalla Costituzione Repubblicana, nel governo, nel Parlamento, nella maggioranza nell’opposizione e nei partiti, sale della democrazia, raccordo fra società e potere politico, espressione di interessi e valori legittimamente differenziati.
 
Serve una svolta di sistema. Se non verrà presto e si continuerà a lavorare al margine, senza costruire spazi di democrazia partecipata, dove la rabbia e il risentimento divengano conflitto e cambiamento, allora tornerà a spirare il vento potente dell’autoritarismo. Se una larga parte di cittadini continuerà a essere convinta che un futuro più giusto è una chimera, soprattutto alle fasce più deboli e vulnerabili, che non riescono a sfuggire alla contrazione dei diritti fondamentali, non resterà che rintanarsi in un identitarismo illusoriamente rassicurante, dove l’altro verrà percepito come nemico e dove almeno qualcuno comanda.

 

 

Tra i premiati del ‘Microfono d’Oro 2022’ che vanno da Lillo Greg ad Andrea Delogu, da Annalisa Minetti ad Antonello Dose, da Danilo Brugia ad Aida Yespica, da Dominika Zamara a Ema Stokholma, da Ezio Luzzi a Federico Vespa, da Rossella Brescia a Silvia Salemi c’è il giovane cantautore pontino Andrea Del Monte. La premiazione si è tenuta a Roma, martedì 12 luglio nella Sala Protomoteca del Campidoglio, tra il numeroso pubblico era presente anche il giornalista Bruno Vespa che ha espresso apprezzamento verso il libro musicale 'Puzzle Pasolini' del giovane cantautore di Latina. Il premio è dedicato in particolare ai conduttori radiofonici, ma da sempre viene assegnato anche ai personaggi della musica, come per l'appunto Silvia Salemi, Annalisa Minetti e Andrea Del Monte. Al giovane cantautore pontino è stata attribuita la “Menzione Speciale”.  “Orgoglioso - ha affermato Fabrizio Santori, consigliere comunale di Roma e uno dei promotori e ideatori del Premio -     di aver ospitato in Campidoglio il 'Microfono d’Oro', ormai divenuto l’Oscar delle radio romane e nazionali, evento istituzionale giunto alla dodicesima edizione. Questo appuntamento è una tradizione a cui tengo in modo particolare, un onore che mi accompagna da molti anni e mi permette ogni volta di sottolineare l’effervescenza, la professionalità e la qualità delle trasmissioni radiofoniche delle emittenti, dei giornalisti, dei musicisti e dei vari professionisti, che le animano e le rendono interessanti e gradite al grande pubblico. Un fondamentale riconoscimento -  ha concluso Santori -  va all’organizzatore dell’evento e promotore del Premio, Fabrizio Pacifici, per la sua capacità di fare rete e per la sua profonda attività di promozione della Capitale nel mondo”. Andrea Del Monte è chitarrista, cantautore e compositore di Latina. Nel 2007, con il singolo “Il giro del mondo” (brano ispirato dal film “Il Grande Dittatore” di Charlie Chaplin) vince il Premio della critica al Festival “Il Cantagiro”. Al suo primo omonimo EP collabora John Jackson, storico chitarrista di Bob Dylan e l'etnomusicologo Ambrogio Sparagna. Con questo disco, raggiunge la Top 20 di iTunes.   Nel 2016, musica e canta la poesia “Supplica a mia madre” di Pier Paolo Pasolini. Nel 2015, sempre al poeta friulano, dedica il libro-disco “Caro Poeta, caro amico” e nel 2019 pubblica il disco-libro “Brigantesse – Storie d'amore e di fucile”, in cui l'album si apre con la lettura di un brano da parte di Sabrina Ferilli. Quest'anno infine ha aggiornato il libro-disco dedicato a Pier Paolo Pasolini arricchendolo con tre racconti e attribuendogli il nuovo titolo: “Puzzle Pasolini”.

 

 

Fumata nera per il pre-dissesto e per gli usi civici. Ieri i lavori del consiglio comunale di Sezze sono stati rinviati per mancanza di numero legale. L’opposizione consiliare compatta non ha fatto da stampella alla maggioranza zoppa a causa di diverse assenze. Già dal primo punto all’ordine del giorno, quello relativo alla permuta di un appezzamento di demanio civico in località Monte Trevi, la maggioranza che sostiene il sindaco Lucidi non ha potuto votare nulla ed il presidente del consiglio comunale è stato costretto a rinviare la seduta in seconda convocazione per lunedì 18 luglio. Assenti in aula per motivi personali i consiglieri comunali Calvano, Rieti e Lama, mentre per le minoranze Ferrazzoli e Quattrini. Oltre agli usi civici, materia molto delicata in tema di urbanistica e su cui bisogna avere molte accortezze e tenere accesi i riflettori, vi era tra i punti il ricorso alla procedura di riequilibrio di bilancio pluriennale. Un punto questo dove obbligatoriamente occorre una maggioranza qualifica per essere approvato in aula. Vedremo cosa accadrà lunedì. Intanto dai banchi dell’opposizione strategie condivise per mettere all’angolo l’attuale maggioranza consiliare. Nessuno sconto estivo e saldi di inizio stagione. 

 

 

Oggi pomeriggio si torna in aula. I consiglieri comunali di Sezze a partire dalle ore 17 si incontreranno per dibattere su diversi punti all’ordine del giorno. Tra tutti quello più importante è quello relativo al ricorso di riequilibrio finanziario pluriennale, art. 243 bis d.leg 267/2000.  Con questo tipo di procedura l’amministrazione comunale comunica che è a rischio dissesto finanziario e per tale motivazione si assume l’impegno di ridurre tutte le spese che si ritengono superflue e aumentare le entrate provenienti dai tributi locali. Con il ricorso a questa procedura l’Ente comunale avrà la possibilità di spalmare in più anni il disavanzo e alcuni debiti. E’ inevitabile che ci saranno delle conseguenze. La coperta è corta e i conti non tornano mai. E’ probabile che ci saranno aumenti nelle tariffe di quei servizi coperti con il bilancio comunale e ci sarà un forte condizionamento nell’utilizzo delle risorse finanziarie disponibili. Per i prossimi anni quindi l’amministrazione comunale sarà obbligata ad una politica contenuta, con la speranze che questa procedura serva a qualcosa.

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