La scorsa settimana, dopo aver letto l’eccellente riflessione del Prof Vito Mancuso, ho espresso il mio parere sostenendo che condividevo quanto affermava. Fatto ciò, mi aspettavo che quel mio tormento si placasse. Errore. È cresciuto. Ho pensato quindi di confrontarmi su quanto sta avvenendo e sulle varie prese di posizione che in questo momento ascoltiamo, con il Maestro Mario Thanavaro dal quale, praticamente, ho ricevuto una sola indicazione: PACE. Niente di più. Semplicemente, Pace.
Questo semplice messaggio lo deduco da un incontro dove lui inizia a parlare della malattia, della sua degenerazione, che a volte può raggiungere esiti molto gravi, tipo il dover espiantare un organo e sostituirlo. Ha continuato poi col dire che, come si sa, questa pratica può però anche portare il paziente interessato ad un rigetto dell’organo sostituito. Ecco, questa parola “rigetto” è stata la parola che ha scosso e azzerato le mie convinzioni fin lì raggiunte e, nello stesso tempo, ha illuminato ciò che fino a quel momento ronzava nel buio della mia coscienza e non trovava la via d’uscita.
Avevo detto che anch’io ero d’accordo con l’invio delle armi. L’ho detto, l’ho sostenuto e … nonostante tutto, oggi non sono più convinto. Il tormento è tornato. Come prima e più di prima.
Si, più di prima.
Più di prima perché ho sempre creduto che se la realtà è la risultante delle azioni compiute, a maggior ragione, visto quanto sta accadendo, bisogna attingere sempre con più fiducia e determinazione ai nostri sogni più belli anche se possono sembrarci impossibili da realizzare. Anche se sono decenni che non leggo più una pagina del Vangelo mi torna alla mente un’esortazione che va in questa direzione: “In verità vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso”.
Più di prima perché mi sono chiesto cosa è più salutare per noi comuni mortali che a malapena abbiamo la sola libertà di parola e poco altro. È più salutare che noi comuni mortali orientiamo il nostro pensiero e la nostra parola nel pronunciare che si è a favore della consegna delle armi o restare connessi al nostro sentire profondo e affine alla nostra vera e unica possibilità di azione, ovvero, richiedere incessantemente PACE? Quale conoscenza reale e profonda abbiamo noi per poter dire se davvero si sono fatti fino ad ora e stanno ancora facendo tutti gli sforzi immaginabili e possibili per affermare in modo inequivocabile la Pace? A che pro dissociarsi proprio ora da questo profondo sentire, da questa incessante richiesta di Pace portata avanti fino ad oggi? Oggi, in questo momento storico, a che cosa e, soprattutto, a chi servirebbero queste nostre sempre inascoltate parole? Per quale motivo dovremmo pronunciarci, noi donne e uomini, noi “comuni mortali” fino ad ora snobbati, pro o contro la consegna delle armi al popolo ucraino dal momento che ogni qualvolta che ci è stato chiesto se fossimo stati disponibili ad imbracciare un fucile abbiamo sempre risposto NO? Quali scelte conseguenti ha prodotto, praticamente, nel versante del disarmo, questo nostro pronunciarci a favore di una politica del disarmo?
Le risposte che abbiamo davanti agli occhi penso siano eloquenti.
Detto ciò penso semplicemente che se ci lasciamo trascinare dalla corrente del prendere posizione pro o contro la consegna delle armi al popolo ucraino che è stato brutalmente invaso da una manciata di criminali nati e vissuti in Russia, questo non farebbe altro che operare una curvatura, una deformazione della nostra coscienza. Penso che, a questo punto, questo sarebbe l’ultimo atto, il colpo di grazia che verrebbe dato alle coscienze che hanno creduto fino ad ora di poter realizzare un mondo dove si possa vivere in pace, in armonia e fraternamente.
Operare una curvatura, una deformazione della mia coscienza. Questo il rischio che, a mio parere, stiamo correndo. Operare una curvatura della coscienza trascinandola vicino, se non addirittura in contatto con quelle posizioni che ritengono che una aggressione armata si risolve solo ed esclusivamente esibendo le armi da ambo le parti. Tradotto: tutto ciò che viene detto sulla pace è puro esercizio retorico buono per i salotti radical chic. Questo ennesimo gioco di tifoserie condotto dai nostri comodi salotti è a questo punto estremo che potrebbe condurci se non prestiamo la massima attenzione.
Detto ciò, questa curvatura che si sta operando sulla coscienza ovviamente produce dapprima un allontanamento di questa dalla sua natura premurosa e creativa, per condurla poi a contatto con quanto di più oscuro, confuso, aggressivo e la incanala quindi in quella dimensione, in quel regno oscuro dell’animo umano che produce quello stato ansiogeno che porta “naturalmente” verso quella paura che genera competizione, indifferenza, conflitto, sopraffazione. In una parola: distruzione (e, ovviamente, autodistruzione).
È a questo punto che ho pensato che ognuno deve essere semplicemente ciò che sente di essere ed agire ed esprimersi in base al potere che effettivamente ha.
Quindi, per difendere e preservare la natura luminosa della mia coscienza, anziché ripetermi che per difendere la vita bisogna consegnare le armi, ho deciso di ripetere a me stesso, inspirando PACE ed espirando SIA, PACE SIA - PACE SIA - PACE SIA
È un atteggiamento pilatesco? Chissà. Forse si o forse no. Una cosa è certa: al potere non c’era il “popolo” c’era Pilato. È forse ora che Pilato, visto che ha sempre ambito così tanto al potere, si assuma le sue responsabilità e pronunci lui, ovvero tutti i “Pilato”, in modo solenne, le famose parole (seppur parafrasandole) “che le colpe dei governanti non ricadano sui governati”. E visto che con le parole hanno fondato tutte le loro fortune, ascoltarle queste, risuonerebbe come un gesto di conforto e di coraggio.
Concludo quindi dicendo che mi auguro che coloro che hanno tutti gli elementi per valutare le modalità che possono condurre alla fine delle ostilità li valutino e li utilizzino con saggezza e compassione per l’umanità. Ci conducano quindi, loro che si sono proposti a Guida dei popoli e delle coscienze, alla fine di questa guerra e di tutte le altre guerre e operino affinché in tutto il pianeta si svuotino gli arsenali e regni effettivamente la Pace, senza però dimenticare che la Pace si costruisce giorno per giorno, momento dopo momento. E come ogni cosa che va costruita, affinché sia ben fatta, vanno rispettati tutti processi e vanno utilizzati con maestria tutti gli strumenti appositi. La Pace, anch’essa, si costruisce. Lavorando su se stessi. Tutti, nessuno escluso. Compito quindi delle Istituzioni è favorire davvero questo processo di conoscenza (e non semplici processi volti all’acquisizione di pure nozioni funzionali al puro esibizionismo individuale) e dare a tutti gli strumenti adatti per compiere questo lavoro. Cosa che, a mio modesto parere, oggi non sta avvenendo. Anzi, avviene molto spesso il contrario. E quello a cui assistiamo altro non è che la conseguenza di una volontà atta ad esaltare l’ego, le apparenze, la separazione, la competizione, la lotta, in poche parole ad esaltare, o meglio, eccitare gli individui per mantenere l’umanità avvolta dai veli dell’ignoranza.
Ci tengo comunque a precisare che con tutto ciò detto non voglio in alcun modo ergermi a giudice delle scelte che ognuno fa e le fa, sono sicuro (almeno per la stragrande maggioranza delle persone), in perfetta buona fede ed esse non possono sfuggire al grado di evoluzione della coscienza raggiunto da ciascuno. Ecco perché, ribadisco, è vitale che le Istituzioni favoriscano davvero questo processo di conoscenza di se stessi.
E, se vogliamo vivere in pace e armonia, torniamo sempre lì: “Conosci te stesso”.
PACE SIA … … …
Il Comune di Sezze è tornato in possesso della struttura adiacente il lago Mole Muti, rimessa a nuovo grazie ad una serie di interventi negli scorsi anni e poi concessa al gestore del servizio idrico integrato in città, Acqualatina. Il Comune di Sezze e la società hanno firmato nei giorni scorsi il verbale di riconsegna di una parte dei locali tecnici che la stessa Acqualatina non utilizzava in accordo con il delegato del gestore Giorgio Stagnaro e con quello dell’Ato4, Umberto Bernola. Il sindaco di Sezze fa sapere che è intenzione del Comune di usufruire della struttura quale sito ricettivo come già fatto in passato da associazioni di volontariato. La struttura rientra in un sistema di valorizzazione dell'area che comprende il sito delle orme del dinosauro, l’Arnalo dei bufali, fino ai luoghi dove è stato scoperto il dipinto rupestre dell’Uomo a Phi”.
Mafie. Memoria delle vittime e pericolosi silenzi
Scritto da Luigi De Angelis
Tutta l'opposizione consiliare si dichiara soddisfatta per la decisione del sindaco Lucidi e della maggioranza di tornare indietro e non andare avanti sulla decisione di realizzare l'impianto di compostaggio a Sezze Scalo. In questi giorni grande è stata la pressione della politica contraria e quella dei cittadini e di tutte le forze civiche. Per l'opposizione però la scelta è tardiva e soprattutto irrispettosa la posizione del sindaco.
Ecco il documento firmato da Uscimenti, Di Raimo, Di Palma, Quattrini, Ferrazzoli e Briciu.
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Decisione giusta anche se maturata in forte ritardo. Valutiamo positivamente la decisione, del sindaco e della sua maggioranza, di revocare la delibera e di comunicare al ministero la rinuncia al finanziamento: d'altronde è quanto da noi chiesto nella mozione discussa in consiglio comunale qualche settimana fa. Il nostro non è mai stato un NO a prescindere, ma un NO motivato dall'inutilità di quell'impianto e soprattutto dalla pericolosità dello stesso. Ci preme però, anche ,sottolineare come le considerazioni del Sindaco, poste alla base di questa decisione, siano irrispettose del nostro ruolo che su questa vicenda è stato di denuncia, di sollecito, di iniziativa e di forte opposizione facendo da apri pista ad una sensibilità collettiva e popolare che ha risposto in modo ordinato e preciso.
Pensiamo che questa decisione sia maturata subito dopo l'ultimo question time quando abbiamo evidenziato ulteriori elementi che si andavano ad aggiungere agli errori già rilevati,alla frettolosità della scelta,alla mancanza di condivisione, alla imprecisione del lavoro svolto, alla irrilevanza dell'impianto rispetto alle vere problematiche della gestione dei rifiuti e finanche all'acquisizione di tutti i documenti da parte dei Carabinieri. La cittadinanza in modo democratico ha scelto questa maggioranza e questo Sindaco alla guida della città e non possiamo che rispettarne il volere, ma questo primo semestre ha evidenziato, in diverse occasioni, mancanza di esperienza e di capacità di sintesi. Ribadiamo quindi, ora più di allora, che la nostra vuole essere e sarà una opposizione costruttiva finalizzata al bene del paese e al contempo riteniamo che, visto le frequenti difficoltà che la maggioranza dimostra nella gestione della cosa pubblica, oggi il nostro ruolo assume un valore ancora più importante e determinante.
Alla faccia della trasparenza amministrativa e del Palazzo di vetro che sarebbe dovuto diventare il Municipio di Sezze con l'insediamento della nuova amministrazione comunale. Sembra, al contrario, esserci una politica del Gambero. Il giorno 15 marzo la maggioranza Lucidi decide, infatti, di limitare l'accesso agli atti di tutti i consiglieri comunali. In sostanza per leggere gli atti ogni consigliere comunale deve farne richiesta presso l'ufficio competente e recarsi di persona per ritirare i documenti. Da remoto non è più possibile leggere nulla, altro che rivoluzione digitale e idee smart. Se ne è parlato ieri in aula durante la seduta del question time. A prendere di petto il ritorno all'era delle palafitte i consiglieri comunali di opposizione, prima Serafino Di Palma e poi l'ex sindaco Sergio Di Raimo. E proprio Di Raimo, in qualità di sindaco, aveva permesso l'accesso diretto ai documenti, un "obiettivo" maturato e raggiunto dopo un percorso in aula consiliare. Di Raimo, tra l'altro, si sente tirato in ballo nella vicenda. "Voci di corridoio - afferma -dicono che ciò che ha indotto la maggioranza a limitare gli accessi e a questa decisione è stato il post del EX Sindaco Di Raimo che prima di tutti ha comunicato l'area che è stata individuata e destinata alla costruzione dell'impianto di compostaggio".
Se questa fosse la causa cosa si vuole nascondere? "L' articolo 43 TUEL, al comma 2, riconosce il diritto dei consiglieri comunali di accedere a tutte le notizie e le informazioni in possesso del Comune e anche delle aziende ed enti dipendenti dal comune stesso, notizie utili all'espletamento del proprio mandato. Chiaramente - aggiunge Di Raimo - questo articolo puntualizza, e non poteva essere altrimenti, che i consiglieri medesimi “sono tenuti al segreto ma solo ed esclusivamente nei casi specificamente determinati dalla legge”. Quindi il segreto è necessario solo per quelle notizie che la legge individua in modo specifico. Allora mi viene spontanea una domanda: l'area dove volete realizzare l'impianto di compostaggio doveva rimanere segreta? C'é una legge che dice che quell'area deve rimanere segreta? Non penso proprio".
Il consigliere del Pd spiega alla maggioranza che "ai consiglieri comunali spetta un’ampia prerogativa a ottenere informazioni senza che possano essere opposti profili di riservatezza, restando fermi, peraltro, gli obblighi di tutela del segreto e i divieti di divulgazione di dati personali secondo la vigente normativa sulla riservatezza. Ripeto: divieto di divulgazione di dati personali, di dati sensibili, quali dati riguardanti la salute delle persone". Insomma aver dato notizia sui Social dell'area dove si vuole realizzare l'impianto di compostaggio significa divulgare dati personali sottoposti a riservatezza? Di Raimo si chiede quindi se il terreno in via del Pesce sia un dato sensibile. Sappiamo tutti che non è così. "Salvo espressa eccezione di legge - continua Di Raimo - ai consiglieri comunali non può essere opposto alcun divieto, determinandosi altrimenti un illegittimo ostacolo alla loro funzione. La diffusione della notizia di cui sono venuto in possesso in virtù del mio incarico è preclusa solo se c'è una legge specifica che vieta la divulgazione di questo tipo di notizia. Se fosse stata una notizia legata a dati sensibili quali dati personali, dati della salute di persone, dati giudiziari, allora ci sarebbe stato un divieto. Ma aver dato notizia del luogo scelto dalla maggioranza per realizzare l'impianto di compostaggio non solo non sottostà a nessun divieto di divulgazione perché notizia non riservata e non sottoposta a segreto. Anzi - sottolinea Di Raimo - era obbligo darla per informare i cittadini di una scelta che a mio modesto parere è assurda". Inoltre la notizia data da Di Raimo con un post era già conosciuta. Lo stesso assessore Bernabei in una commissione ambiente, molto prima del 15 marzo 2022 , aveva chiaramente annunciato che si era arrivati alla decisione di cambiare area e di spostare il tutto nella zona industriale.
Le sigle riunite della Sinistra di Sezze pongono alcune domande sull'impianto di compostaggio che la Giunta Lucidi vuole realizzare. Ad esempio il terreno scelto non è del Comune di Sezze ma sembra essere di un privato. Con quali somme verrà acquistato?
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Europa Verde per Sezze, Sinistra Italiana di Sezze, Partito Comunista Italiano e Movimento Giovanile della Sinistra, anche alla luce della notizia dell’intervento del NIPAF, ritengono che la politica dell'attuale amministrazione non stia producendo quel cambiamento promesso in campagna elettorale, anzi appare evidente una certa continuità nell'improvvisazione e nella mancata progettazione. Il caso dell'impianto di compostaggio ne è la dimostrazione, un progetto pensato in fretta per intercettare fondi senza una reale pianificazione dei costi e benefici. Dopo l'incontro tra il Sindaco e la Legambiente le certezze sull'inutilità dell'impianto di compostaggio si sono rafforzate, inoltre è emerso, dallo stesso Sindaco, che il terreno dove sarà eventualmente realizzato l'impianto non è di proprietà del Comune e ciò fa nascere la domanda: con quali fondi si intende procedere all'acquisto? I circoli setini di Europa Verde, Sinistra Italiana, Partito Comunista Italiano e Movimento Giovanile della Sinistra invitano l'amministrazione a ripensare al progetto sul quale sarebbe opportuno conoscere il parere dell'assessore all'ambiente fino ad oggi mai presente agli incontri. Europa Verde, Sinistra Italiana, Partito Comunista Italiano e Movimento Giovanile della Sinistra ritengono sia utile riqualificare il piano rifiuti con una pianificazione progettuale accurata, come già fatto presente nell'incontro dove è stata chiesta la bonifica immediata della 156 divenuta discarica. Nello stesso incontro veniva chiesta la chiusura della strada e l'istituzione del Parco Lineare, argomenti sui quali le quattro organizzazioni torneranno a farsi sentire. E.V., S.I., P.C.I. e M.G.S. tengono a ribadire la non contrarietà agli impianti di compostaggio in generale, ma allo stesso modo ritengono inutile la realizzazione dell'impianto a Sezze Scalo perché non porta nessun vantaggio al cittadino. Con l'attivazione di un sistema di compostaggio misto, di comunità e casalingo, si possono generare risparmi sia per il cittadino che per la Spl considerata anche la difficile collocazione sul mercato del compost maturato a fine trattamento, a questo punto due domande: ci sa dire il sindaco il prezzo di eventuale realizzo a tonnellata del compost prodotto? Dove e quali sono gli operatori presenti sul mercato “interessati” ad acquistare il compost?
Il Circolo di Europa Verde per Sezze
Il Circolo di Sinistra Italiana di Sezze
Il Circolo di Sezze del Partito Comunista Italiano
Il Circolo di Sezze del Movimento della Sinistra Giovanile
Pioggia di interrogazione per la seduta di Question Time prevista per domani 25 marzo alle ore 16.30. Gli assessori della Giunta del sindaco di Sezze Lidano Lucidi dovranno rispondere alle interpellanze dei consiglieri comunali di opposizione presentate nei giorni scorsi. Tra questi il consigliere comunale Serafino Di Palma il quale chiede di sapere se l’amministrazione comunale intende rendere pubblici e consultabili i verbali delle commissioni consiliari e si si vuole impegnare a cambiare il regolamento e “adeguarlo ai principi di democrazia”. Altra interrogazione firmata da Di Palma riguarda sempre la trasparenza amministrativa. Per questa il consigliere di opposizione chiede di “essere messo a conoscenza del perché del blocco del protocollo informatico” . Sempre Di Palma in un’altra interrogazione prende per oggetto l’avviso pubblico del Ministero della Cultura riferita alla riqualificazione dei parchi storici finanziati dal Pnrr. Di Palma chiede al Sindaco e ai suoi assessori se è stata presentata domanda per avere accesso ai fondi per la riqualificazione del Parco della Rimembranza di Sezze. Altro quesito posto quello relativo alla manutenzione straordinaria delle strade. Altri Comuni hanno ottenuto finanziamenti di 300 mila euro per l’anno 2022. Sezze ne ha fatto richiesta? Infine il Di Palma si concentra sui dati della raccolta differenziata, ancora ferma al 31%. Il consigliere chiede all’amministrazione comunale qual è l’obiettivo che intende raggiungere e se essa vuole avvalersi dello studio PMF realizzato nel 2017.
In sede di Question Time la Giunta dovrà rispondere alle interrogazioni presentate anche dal consigliere comunale del Pd Armando Uscimenti. Anche Uscimenti chiede se esiste un piano di intervento per la sistemazione delle strade comunali, molte delle quali diventate colabrodo. Anche sul Pnrr Uscimenti chiede di sapere quali sono le richieste per ottenere i finanziamenti: è stata sfruttata al massimo questa straordinaria opportunità? Interessante inoltre sapere lo stato dell’arte dei lavori presso il depuratore, quale il cronoprogramma “affinché – afferma Uscimenti – si arrivi al completamente dell’opera”. Insomma tante e tante altre domande alle quali si spera ci siano risposte puntuali.
Nuovo appello al sindaco di Sezze Lidano Lucidi da parte dei consiglieri di opposizione affinché deliberi la rinuncia al finanziamento e il no all'impianto di compostaggio previsto a Sezze Scalo in via Del Pesce. Per Uscimenti, Di Raimo, Di Palma, Quattrini, Ferrazzoli e Briciu anche diversi consiglieri di maggioranza soffrono questa decisione, tranne qualcuno che continua a salmodiare, altri non ne sono più convinti.
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Tutti possiamo sbagliare e non è un disonore fare un passo indietro. È proprio questo ciò che chiediamo, UN PASSO INDIETRO DEL SINDACO E DELLA SUA GIUNTA.
Nemmeno citiamo i consiglieri di maggioranza perché ci rendiamo conto che ,salvo qualche rara eccezione, molti di loro sono in difficoltà, non vogliono realizzare questo impianto e minacciano di non approvare il progetto esecutivo propedeutico all'inizio dei lavori di costruzione, CON IL RISCHIO DI UNA IMPLOSIONE TUTTA INTERNA ALLA MAGGIORANZA. Il grido di allarme lanciato da noi è stato raccolto da tanti e oggi c'é una mobilitazione generale, con tanto di incontri, iniziative e raccolta firme da parte di aziende agricole, associazioni e società civile non solo del territorio setino ma anche dei territori limitrofi.
Ripetiamo che:
Per quanto la tecnologia possa aver fatto passi in avanti, RIMANE IL RISCHIO AMBIENTALE con tanto di ripercussioni negative sulla salute;
Dal punti di vista economico, se fino a qualche settimana fa pensavamo ci potesse essere un risparmio di circa 15 euro annue a famiglia, oggi non possiamo essere sicuri nemmeno di questo visti i rincari dei prezzi dell'energia e visto che per quell'impianto dovranno sostenersi costi periodici di manutenzione che non avevamo messo in conto.
La tanto richiamata esigenza di CHIUDERE IL CICLO non ha nessun senso su un singolo paese ma lo ha in ambito provinciale ed è per questo che dobbiamo seguire il percorso provinciale, ormai in dirittura di arrivo, ed essere in linea con questo.
Ci pare che il Sindaco sia rimasto solo in questa avventura; incontra qua e là gruppetti di persone cercando di far passare il suo pensiero MA OTTIENE SOLO DEI NO e finanche degli attacchi personali.
È ancora in tempo, DELIBERI LA RINUNCIA AL CONTRIBUTO E LA CONSEGUENTE RINUNCIA ALLA REALIZZAZIONE DELL'IMPIANTO.
L'opposizione consiliare.
Altro...
Se non è la passione e voglia di mettersi in gioco cosa altro è? Eppure spesso vengono messi alla gogna e nel tritacarne dei social. Nonostante tutto sono e restano comunque in trincea, a sporcarsi le mani e i piedi per poche centinaia di euro all’anno. Stiamo parlando dei consiglieri comunali, un ruolo oggi considerato marginale e secondario rispetto alla carica di sindaco, vice sindaco e assessori. Eppure sono coloro che in campagna elettorale si sono battuti, ci hanno messo la faccia e continuano a prendersi schiaffi ogni giorno. L’accanimento e l’ardore anticasta li dovrebbe considerare fuori, esenti dalle critiche solo per questa ragione, soprattutto se consideriamo l’aumento delle indennità che ha riguardato solo sindaci e assessori. I consiglieri comunali, invece, in qualità di rappresentanti del popolo, perché eletti direttamente dallo stesso, in molti casi li vediamo fare le belle statuine o all’ombra rispetto alle vetrine illuminate dei sindaci e assessori in caso di manifestazioni ed eventi. Loro, al contrario, li vediamo passare sotto le forche caudine quando si tratta di decisioni e responsabilità che debbono necessariamente prendersi, come quella ad esempio dei debiti fuori bilancio che presto sarà affrontata e che non tange minimamente assessori e giunta. Solo per fare i conti della serva, nel caso del Comune di Sezze (compreso tra i 10 mila e 30 mila abitanti) un consigliere comunale non arriva nemmeno a prendere 100 euro netti al mese. Un gettone di presenza in commissione consiliare corrisponde a circa 24 euro lordi e con tutti gli sforzi possibili non si arriva mai a farne 10 di sedute al mese. Insomma una miseria paragonata agli stipendi del sindaco, del vice sindaco e assessori. E’ la Legge 234/2021 che ha aumentato le indennità di carica per i sindaci dei comuni, un aggiornamento votato anche dalle forze politiche che sui privilegi della “casta” hanno costruito le loro fortune elettorali. Gli aumenti sono già in vigore ma si arriverà al 2024 con stipendi di oltre 4100 euro lordi al mese per Sindaco, 2200 euro per vice sindaco e oltre 1800 euro per gli assessori (Allo stipendio loro mediamente deve essere decurtato un 30 per cento). Oggi un sindaco come quello di Sezze prende circa 3400 euro lordi, mentre un vice 1800 e un assessore circa 1500. Si tratta di tabelle che valgono per tutti i Comuni italiani ovviamente. Per i consiglieri comunali invece nessun aumento, nessuna sfilata o tagli del nastro, solo qualche caramella ogni tanto, se avanza.
TUTTE LE TABELLE DEGLI AUMENTI
A Sezze, dopo il congresso del PD, ora tocca alla politica
Scritto da Vincenzo Mattei
Le schermaglie precongressuali del PD di Sezze una vecchia abitudine che tarda a morire!) hanno sortito un onorevole compromesso. Accanto alla conferma di storici rappresentanti, nel nuovo Direttivo si notano alcuni rientri e recuperi. Ma la vera novità è l'elezione all'unanimità del Presidente avv. Luigi De Angelis e di Francesca Barbati, neo segretaria del partito. Una giovane signora candidata nella lista PD nelle passate consultazioni amministrative di ottobre. È. la prima donna, a Sezze, che ricopre questo incarico prestigioso e oneroso. Francesca Barbati si è detta consapevole del gravoso impegno che l'attende per restituire dignità e passione alla storia della Sinistra della città, facendo in ciò tesoro degli errori compiuti che hanno determinato la sconfitta elettorale. Lei si è cimentata nella difficile campagna elettorale e questo le fa onore. A volte si può anche perdere piuttosto che rinunciare alla battaglia, anche perché i voti si possono perdere ma, successivamente, si possono recuperare con l'interesse. Solo la dignità, una volta persa, è per sempre. La sua nomina non vuole essere una testimonianza di "tribuna", ma vuole segnare una svolta a tutto campo, una svolta al femminile, per poter contribuire a costruire una città sempre più a misura di uomo e di donna: nei luoghi, nei tempi, nei modi di vivere, nel costume, nelle condizioni reali della vita quotidiana. Oggi, in politica, non servono furbizie e manfrine di basso profilo, ma un sistema di valori e di modi di essere attraverso un rapporto diretto e costante con i cittadini, sia a livello sociale che amministrativo. Non si parte da zero, Abbiamo alle spalle una storia e un patrimonio di lotte e di conquiste che ancora molti ci invidiano. La città è profondamente cambiata e le risposte che attende sono diverse e diversificate dal passato. I cittadini hanno bisogno di sicurezze e di certezze in un momento in cui l'ansia e l'inquietudine ci affligge a causa della guerra criminale in Ucraina e, qui da noi a causa della pandemia, dell'aumento vertiginoso dei prezzi, delle difficoltà reali e concrete di sbarcare il lunario, e, per ultimo, della banda notturne di ladri e di delinquenti che non ci fanno più dormire. Da soli, però, non si va da nessuna parte e non solo per una questione di numeri (il 10% dei voti ottenuti dalla lista PD parla da sé), ma perché la città non si governa senza avere alle spalle un bagaglio di esperienza e di competenza. Occorre, perciò, costruire una rete di rapporti sociali e politici (l’uomo è innanzitutto animale sociale e poi politico) con i movimenti, con le associazioni, con tutte quelle forze della città che si richiamano al centrosinistra. In Consiglio comunale occorre cimentarsi e confrontarsi, senza alterigia e senza prosopopea, con la maggioranza che è tuttora alla ricerca della propria identità. Senza inciuci e ammiccamenti, vanno individuati i punti di convergenza e vanno tradotti in fatti amministrativi. Bisogna sventare il pericolo che trascorra, in modo inefficace e improduttivo, questa stagione intercettando le risorse europee e del governo nazionale con il PNRR. È una occasione storica e griderebbe vendetta non farne tesoro. Il PD si sta rafforzando a livello nazionale e la Regione Lazio sta lavorando bene. Stare nel PD non significa camminare nella nebbia e nella approssimazione, non significa stare a guardare gli eventi ma lottare per trasformarli a vantaggio di chi lavora, di chi cerca lavoro Una nuova identità, fondata sul lavoro che c'è e che si deve creare, deve diventare il nucleo fondante della nostra azione quotidiana.
Successo annunciato per l’atto conclusivo dell’edizione 2022 del concorso di poesie in dialetto setino, l’evento organizzato dall’amministrazione comunale di Sezze la cui premiazione si è svolta sabato scorso presso l’auditorium comunale “San Michele Arcangelo”. Oltre ai premiati nelle categorie principali, i veri protagonisti dell’iniziativa sono stati i bambini delle scuole elementari del territorio setino, che hanno partecipato attivamente al concorso. Le poesie più meritevoli sono state premiate sabato scorso, ma per tutti i partecipanti, per volontà dell’assessore alla Cultura e alla Scuola, Michela Capuccilli, l’Ente ha donato un attestato di partecipazione che è stato consegnato a scuola. Soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa è stata espressa proprio dal vicesindaco di Sezze: “E’ stato un bellissimo evento, per la riuscita del quale mi sento in dovere di ringraziare tutta l’amministrazione, gli uffici che ci hanno sostenuto, le 3 associazioni teatrali (“Giotto”, “I Turapitto” e “Nemeo”) che hanno partecipato, la giuria composta dal presidente Luigi Zaccheo e dai membri Isabella Baratta, Jessica Palombi, Lilia Molinari ed Alessandro Di Norma, oltre ai tutti i partecipanti, soprattutto i bambini, ai quali questo genere di iniziative guarda con maggiore attenzione, proprio per non far perdere di vista l’importanza delle proprie origini, in questo caso tramite il dialetto locale che purtroppo si sta perdendo”. Ai giovani partecipanti, oltre all’attestato è stata regalata anche una poesia scritta da Isabella Baratta sul tema della pace, che recita: “Una guerra nel mondo è guerra di tutti ed il solo pensiero già ci ha distrutti Un conflitto mondiale si dovrebbe votare! Pure i bambini lo dovrebbero fare Per alzata di mano, abitanti del mondo, chi di voi è d’accordo ad andar fino in fondo? Iniziare una guerra che distrugge la pace e che spazza via i sogni…ma davvero vi piace? Ripensateci adesso, non è questa la storia per poi scriverci libri di passata memoria Lasciamo ai bambini ricordi di pace di momenti felici, diamo loro la voce cancelliamo la guerra dal vocabolario e aggiungiamo la PACE come bene primario”.
Il Circolo di Legambiente, per bocca del presidente Fabrizio Paladinelli, dice NO all'impianto di compostaggio che la Giunta Lucidi ha deliberato per i terreni di Sezze Scalo. Dice no perché lo dicono i numeri in quanto la maggior parte dell'utenza setina potrebbe gestire l'organico direttamente attraverso le compostiere.
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Premesso che la Legambiente è favorevole agli impianti di compostaggio come trattamento della frazione organica dei rifiuti, sulla proposta di realizzare un impianto a Sezze Scalo, il circolo locale, esprime la propria contrarietà in quanto, il progetto, non si basa sulla reale esigenza del territorio setino. Sono i numeri e le caratteristiche delle utenze (in gran parte in campagna e comunque dotate di spazi utili ad ospitare le compostiere) che portano a considerare non credibile l’esigenza di un impianto di compostaggio a differenza di altri provvedimenti più urgenti necessari all’efficientamento del servizio di raccolta differenziata del paese. Nel merito i numeri ci dicono che il 77% delle utenze ad uso residenziale, sono costituite da abitazioni ad uno/due piani e che il 68% delle stesse utenze residenziali sono costituite da uno/due interni civici. Escludendo le utenze con più di due interni (circa 2100) e le circa 1100 utenze a carattere non residenziale, si può ragionevolmente affermare che la gran parte degli abitanti di Sezze potrebbe gestire la frazione organica direttamente in proprio attraverso l’uso di compostiere domestiche, sgravando la SPL di tutti i costi diretti ed indiretti prodotti dal prelievo ed il trasporto presso l’impianto di compostaggio come: personale, carburante, usura mezzi, gestione dell’impianto. Quindi il cittadino non verrebbe liberato del costo della TARI così come avverrebbe trattenendo la frazione umida presso il proprio giardino/terreno. Va inoltre considerato che in due comuni confinanti, Pontinia e Latina Scalo, sono previsti impianti di trattamento della frazione organica per la produzione di biometano che contribuisce all’abbattimento delle emissioni di anidride carbonica, cosa che non fa l’impianto di compostaggio fine a se stesso. Inoltre un impianto di compostaggio si giustifica solo in presenza di un bacino di popolazione che la stessa città di Latina, che ha 5 volte gli abitanti di Sezze, non ne giustificherebbe l’esistenza. Nel merito del Progetto presentato per ottenere i fondi del PNRR, va ricordato, al Sindaco e agli Assessori di competenza, che la disponibilità e l’indicazione esatta del sito sono requisiti essenziali ai fini del punteggio e che, pertanto, l’indicazione postuma di altri siti, oltre che necessita della conferma delle caratteristiche soggettive ed oggettive, ne mette a serio rischio l’esito positivo dell’intero Progetto. In sostanza, al di là delle altre considerazioni emerse nel dibattito cittadino sull’argomento, di questo impianto NON SE NE VEDE LA NECESSITA’ E L’ECONOMICITA’ e che per la soluzione del problema rifiuti a Sezze si è cominciato dalla coda e non dalla testa rappresentata da un serio progetto di raccolta PORTA A PORTA SPINTO CHE AVREBBE BENEFICI ECONOMICI PER IL COMUNE, PER I CITTADINI E PER L’AMBIENTE.