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"Grazie ai sacrifici del personale e degli utenti, agli sforzi e alle politiche degli ultimi anni la Regione Lazio è ora nelle condizioni di aprire una fase nuova di investimenti sulle strutture sanitarie e sul personale affinché possa rafforzarsi l’offerta sociosanitaria territoriale. Soprattutto nel nostro territorio, che più di altri ha sofferto le politiche di contenimento degli anni del commissariamento, con la chiusura di importanti strutture ospedaliere durante la Giunta Polverini e con una quota capitaria per cittadino inferiore a quella delle altre Asl e che va assolutamente riallineata, vi è necessità di segnali e di investimenti forti nelle direzione dell’integrazione sempre più stretta fra poli ospedalieri e offerta territoriale". Il consigliere regionale Salvatore La Penna torna a parlare di PPI e Case della Salute. Urgente in merito una programmazione progettuale ed economico-finanziaria che si alimenti della collaborazione fra Amministrazioni Comunali, Asl e Regione e che abbia come fine il potenziamento dell’offerta sociosanitaria territoriale in termini di strutture, servizi, strumenti diagnostici. "Abbiamo colto come primi importanti segnali l’apertura della Casa della Salute nella struttura di Madonna delle Grazie a Priverno e la programmazione, alla quale deve seguire un capacità di realizzazione rapida, di interventi simili a Minturno ed a Sabaudia - aggiunge La Penna -  appare opportuno allargare il raggio di tali interventi anche in altre realtà, Cori e le realtà urbane dell’area nord della provincia, che hanno subito negli anni chiusure di strutture e rappresentano presidi territoriali e comprensoriali di fondamentale importanza, e completare i moduli delle Case della Salute già istituite (Sezze, Priverno). A tal riguardo è piena la disponibilità dell’Assessore D’Amato che, raccogliendo una esigenza del territorio e dei primi cittadini da noi veicolata, ha fissato per la mattinata del 5 settembre un incontro con i sindaci interessati dalla presenza nel loro territorio di Punti di Primo Intervento e Case della Salute. Abbiamo lavorato in questi mesi e continueremo a lavorare affinché non solo non venga eliminato alcun servizio, ma vi sia un concreto miglioramento delle strutture e delle prestazioni su tutto il territorio provinciale".

 

 

 

"Sabato 17 agosto alle ore 18.30, nella cattedrale di Santa Maria, il vescovo diocesano mons. Mariano Crociata presiederà, in occasione dell’anniversario della dedicazione della Cattedrale setina (avvenuta il 18 agosto), una solenne celebrazione eucaristica per l’apertura della comunità di Sezze delle Suore Collegine della Sacra Famiglia. La celebrazione sarà animata dalla Corale San Carlo da Sezze diretta dal Maestro Andrea Gianolla. Al termine della celebrazione, presso il Conservatorio “Corradini” si svolgerà un momento di preghiera per la benedizione dei locali della nuova casa religiosa.  Saranno presenti Madre Eleonora Alongi, superiora generale delle Suore Collegine della Sacra Famiglia con una rappresentanza delle suore della Congregazione; l’assessore Andrea Campoli, in rappresentanza della Città di Sezze ed Ernesto Carlo Di Pastina presidente del Conservatorio Corradini con il consiglio di amministrazione.  L’evento si svolge a 302 anni esatti dall’inizio delle attività a Sezze delle suore fondate dal card. Corradini e chiamate allora “Convittrici della Sacra Famiglia” e che proprio il 17 agosto 1717 diedero inizio alle attività scolastiche nei locali che sarebbero poi diventati il Conservatorio Corradini". 

Comunicato Stampa Presidente Conservatorio Corradini

 

 

 

 

All'Istituto Corradini di Sezze le Suore Collegine della Sacra Famiglia subentrano alle suore del Bambin Gesù. Le Collegine della Sacra Famiglia, fondate dal cardinale Corradini, fin dalla fondazione dell'Ordine, avvenuta nella seconda metà del 1700, hanno svolto la loro missione educatrice nell'Istituto in via Corradini a Sezze. Nell'anno 1927, a causa della lontananza della loro Casa Generalizia a Palermo e per la scarsità di suore del luogo, la madre superiora Giuseppina Tufo si rivolse al cardinale Vanvitelli per cercare di reperire suore di altri Ordini e poter continuare così l'opera educatrice e religiosa. L'invito fu accolto dalle suore del Bambin Gesù, con sede a Roma, che si misero a disposizione e vennero a Sezze. Era l'anno 1927. Successivamente fu tentato un sodalizio "canonico" tra i due Ordini di suore ma non fu raggiunto alcun accordo. Nel corso degli anni le suore del Bambin Gesù, divenute un punto di riferimento importante per la città di Sezze e per il territorio circostante, cominciarono a rivendicare la proprietà dell'Istituto, appellandosi al giudice. Erano i primi anni del 1990. Il Ministero della Pubblica Istruzione, titolare dell'Ente, (voglio ricordare che il Comune di Sezze non c'entra nulla in questa vicenda), si oppose e in diversi gradi di giudizio ottenne la conferma delle sue ragioni: siamo nell'anno 2014. A causa, poi, di errori di trascrizione dell'atto della Cassazione, la questione si definisce l'anno scorso. Nessun potere occulto, in questi giorni, ha cacciato le suore del Bambin Gesù. L'anno scorso la Superiora generale del Bambin Gesù, prendendo atto della sentenza della Cassazione, e constatata l'impossibilita di continuare la rivendicazione della proprietà dell'Istituto, decide di andar via. Con sommo rammarico e gratitudine di chi è stato sempre al fianco delle suore del Bambin Gesù e che, in tempi  non sospetti, ha frequentato l'asilo e ha fatto frequentare la scuola elementare alla propria figlia, accolta con amore e dedizione. Questa è la verità. Questi i fatti. Il resto è frutto dell'ignoranza o della maldicenza. Per fortuna sono pochissimi, su questa vicenda, a parlare a vanvera. Il tempo è galantuomo! Ora è tempo di rimboccarsi le maniche affinché le suore Collegine si sentano subito  a loro agio e continuino a svolgere la missione educatrice come prima, anzi  meglio di prima.

 

 

Il comune di Sezze è stato riconosciuto meritevole di accoglimento di un importante finanziamento destinato alla raccolta differenziata. Sezze infatti rientra nel bando di 11,5 milioni di euro che la Provincia di Latina ha destinato con istruttoria a diversi Comuni che hanno presentati progetti in merito. Per il Comune di Sezze saranno disponibili 530.000 euro di cui 285.000 per spese correnti e 245.000 per spese in conto capitale. E’ una occasione importante per ampliare la raccolta differenziata su tutto il territorio comunale e punto di svolta per incrementare le percentuali ancora basse (scarso 23 %) di differenziata. L’importante finanziamento è stato assegnato anche all'impegno del consigliere comunale Giovanni Bernasconi, ai tempi del suo incarico di consigliere provinciale del Pd. Si spera che sia la volta buona affinché anche Sezze possa far parte di quei paese che con rettitudine e sensibilità verso l’ambiente sanno differenziare i rifiuti solidi urbani e non inquinare il territorio dove vivono. Anche per questa ragione nella nota del comune di Sezze si invitano i cittadini alla collaborazione. “Con l'aiuto di voi cittadini potremmo dare una sterzata importante alla raccolta differenziata e al decoro del paese. Un paese è pulito se tale lo mantengono i propri cittadini”.

La Sezze che piace. La Sezze che collabora e vive e vuole vivere intensamente le sue tradizioni. La Sezze che condivide e che ricorda il passato e la storia. Si è concluso con successo di pubblico e commenti positivi l’evento popolare firmato dall’associazione culturale Setia Plena Bonis e dalla Compagnia teatrale Nemeo. Ieri sera è andato in scena un evento unico, originale, uno spettacolo dove gli stessi cittadini sono stati protagonisti. “La Cimasa digli Amore meo” inserita nel calendario dell'Estate Setina è stato uno spettacolo che ha coinvolto tre generazioni di sezzesi, tutti intensamente uniti per rivivere e vivere in diretta emozioni e ricordi di una Sezze che sta scomparendo. Grazie alla compagnia teatrale Nemeo, alla pièce teatrale scritta da Anna Maria Bovieri con la regia di Luigi Costantini, la comunità setina ha preso parte ad un matrimonio popolare esilarante ma anche molto emozionante. Una storia semplice, genuina e schietta come le radici della comunità setina, una comunità che ieri ha dimostrato di tenere molto ai suoi valori e alle sue tradizioni. L’idea e l’organizzazione generale dell’intera iniziativa è di Valentina Savelli dell’associazione culturale Setia Plena Bonis, sodalizio diventato ormai punto di riferimento per eventi popolari e fortemente legati alla storia della nostra comunità. “Sezze vuole riscoprire e valorizzare la sua storia, il suo passato, le sue tradizioni popolari e ieri ha dimostrato ancora una volta di esserne all’altezza. Siamo orgogliosi e felici di aver coinvolto un intero quartiere - ha detto il presidente di Setia Plena Bonis Alessandro Mattei -  è stato un evento unico che resterà nella memoria di molti, soprattutto nei ricordi dei nostri figli e delle future generazioni. Siamo parte di una comunità che sa riconoscere e scegliere i veri valori, che dobbiamo custodire e rilanciare per evitare che siano cancellati per sempre. A nome di tutti ringraziamo tutti coloro che volontariamente e con entusiasmo hanno lavorato per noi e con noi. Grazie a tutti”.

 

 

 

L'amministrazione comunale di Sezze ha deciso di incontrare i rappresentanti di tutte le associazioni operanti nel territorio comunale di Sezze. L'incontro vuole essere l'occasione per raggiungere due obiettivi: conoscere e aiutare a risolvere eventuali difficoltà di gestione delle stesse e programmare insieme il Natale Setino 2019 e gli eventi dell'annualità 2020. L'incontro si terrà il giorno 3 settembre alle ore 16 presso l'aula consiliare. Si tratta indubbiamente di un passo importante verso il mondo dell'associazionismo setino, sempre protagonista per la promozione di cultura e idee per rilanciare il nostro territorio. Molte associazioni hanno già dato la loro adesione ad un incontro che sarà proficuo e utile per la nostra comunità. In passato, tranne la breve esperienza della consulta delle associazioni, la disorganizzazione ed il mancato coordinamento con i sodalizi setini sono stati spesso la causa di scarsa collaborazione e difficoltà nella promozione di eventi.

 

 

 

Fiumi di persone hanno invaso in queste notti di mezz'estate il playground dei COLLI DI SUSO. Tutti uniti e coinvolti nel grande spettacolo della palla a spicchi. Dopo due grandi semifinali questa sera la FINALISSIMA, preceduta dalla finalina terzo e quarto posto. Quindi a partire dalle 20 30 i PROVOLOONEY dell'Highlander Stefano Urgera sfideranno GLI INDECISI del miglior realizzatore del torneo Daniele TINTO, mentre a partire dalle ore 21 30 il grande spettacolo della finale tra gli STREET DOGS di Vincenzo De Angelis e gli STEMPIATEAM di Edoardo Piccinini.

 

 

E’ da oltre un anno che le consigliere comunali di Sezze Bene Comune chiedono un tavolo tecnico in merito al fenomeno dei roghi in pianura a Sezze Scalo. Lo hanno fatto con una lettera il 20 febbraio 2018 indirizzata al Sindaco, al Presidente del Consiglio, all’Assessore all’Ambiente e al Presidente della Commissione Urbanistica e Ambiente. Niente… parole scritte al vento. Nel marzo del 2019, poi, con i consiglieri comunali di Biancoleone, venne inviata una missiva al sindaco Sergio Di Raimo per chiedere una mappatura delle discariche abusive in pianura e per sollecitare maggiori controlli. Niente, carta straccia. Nessuna risposta. Adesso Rita Palombi ed Eleonora Contento ci riprovano presentando una nuova interrogazione indirizzata a tutti i responsabili del servizio di controllo e di raccolta rifiuti, perché il fenomeno dei rifiuti abbandonati è sfuggito di mano così come i roghi tossici accesi nella notte in campagna. “Esistono continue denunce da parte di cittadini esasperati dalla situazione in cui sono costretti a convivere 24 ore al giorno. Ultima denuncia sui social riguarda via Sandalara. Chiediamo – si legge nell’interrogazione - un immediato intervento al fine di rimuovere la pericolosa discarica denunciata e di prendere seri provvedimenti per evitare situazioni di grave pericolo per l’incolumità e sicurezza pubblica".

un rogo acceso in pianura a Sezze Scalo

 

 

La rivoluzione tecnologica in atto sta imponendo profonde trasformazioni ai costumi e alle abitudini della nostra esistenza. Essa sta incidendo fortemente sul nostro modo di essere, a tal punto che si può parlare di mutamenti antropologici dell'essere umano. Crollano vecchi pregiudizi e tabù, avanzano e si impongono scelte radicali finora impensabili. E' il caso dell'eutanasia e del suicidio assistito. E' giusto legalizzare il suicidio assistito? Con il parere contrario dei componenti cattolici, qualche giorno fa,  il Comitato Nazionale di Bioetica si é espresso favorevolmente. Il suicidio assistito comporta la possibilità (opportunità) di aiutare una persona a morire fornendogli farmaci e assistenza medica e psicologica. Diversamente dall'eutanasia che consiste, invece, a procurare la morte a chi ne faccia richiesta. Sono argomenti talmente delicati e sensibili da far accapponare la pelle. Si tratta di stabilire, in fondo, se la vita possa non essere più considerata un valore "sacro" o "laico" da preservare comunque, costi quel che costi. L'eutanasia è il diritto all'autodeterminazione e alla libertà del singolo. Come affermava Indro Montanelli, esiste il diritto alla vita ma non esiste l'obbligo a vivere e pertanto non si può vietare la morte a chi vuol morire. I fautori del suicidio assistito, invece, sostengono che non si può lasciare sola una persona (come il Dj Fabo) che chiede di poter porre fine alla sua vita, definita "una notte senza fine", rispettando così la sua libertà e la sua dignità. Quale morale, essi dicono, si può invocare quando non si presta ascolto al grido di dolore, di chi, allontanandosi ormai dalla vita, chiede di andarsene senza soffrire? Per costoro la sacralità della vita è contro la dignità umana che ha in sé una vocazione insopprimibile all'autonomia e all'autodeterminazione. Non ci sono e non ci possono essere risposte univoche e sicure. Certo è che si sta spezzando il legame esistenziale tra gli individui e tra le generazioni, nonché tra il terreno e l'ultraterreno. Ogni implicazione etica, religiosa, filosofica deve essere affrontata senza pregiudizi e tenendo conto della realtà. I casi vanno considerati singolarmente, uno per uno, superando schemi preconcetti e posizioni ideologiche, consapevoli, però, che la vita è sempre un valore assoluto. Ho sentito il dovere di parlarne per non fare come lo struzzo che mette la testa sotto la sabbia.

 

Il personale operativo  dei Vigili del Fuoco di Latina è intervenuto nella prima serata di ieri, intorno alle  ore 21.30, nel Comune di Sezze, via del Murillo, presso una abitazione privata a seguito di una segnalazione per il soccorso a degli animali. Sul posto la squadra *VF* constatava la presenza, come già descritto dalla richiedente, di 5 cuccioli di razza meticcio rimasti bloccati nell'intercapedine delle scale di accesso all'abitazione. Non facili le operazioni di recupero da parte dei Vigili del Fuoco i quali hanno dovuto creare un varco nel terreno per entrare all'interno del cunicolo dove, successivamente, sarebbe entrato un componente della squadra. Poco dopo "Annabel" , così il nome della mamma dei cuccioli, ha potuto riavere i suoi piccoli di circa 3 giorni.

 

Le fasi del salvataggio dei tre cuccioli