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Alessandro Mattei

Alessandro Mattei

 

Mentre siamo tutti in attesa della delibera redatta dal geometra Borrelli, relativamente alla donazione della statua di San Lidano, delibera che dovrà essere discussa e messa a votazione in aula, siamo tutti d’accordo con l’assessore alle grandi opere del Comune di Sezze Giancarlo Siddera, quando afferma che “non bisogna dividersi sul Santo Patrono”. L’ex sindaco di Sezze, politico e dirigente di indiscussa esperienza, tirato in ballo pochi giorni fa dal consigliere comunale Alessandro Ferrazzoli, dicendo così dovrebbe anche aggiungere che “non ci sono Santi e statue di serie A e di serie B”, e soprattutto che “Statue e Santi non dovrebbero essere abbandonati né fuori né dentro le chiese”. Ce lo domandiamo perché quello che vediamo è sconcertante, è sconcertante il mondo con cui anche questa amministrazione comunale tiene (non) cura delle statue dei Santi già esistenti, per il degrado esistente che non scampa nemmeno i Santi. E come se lo chiedono i cittadini – forse pochi – se lo dovrebbero chiedere gli amministratori della nostra città, i promotori della nuova Statua di San Lidano, ad oggi – tra l’altro – invisibile e di autore sconosciuto. A Sezze Scalo, ad esempio, per Sant’Isidoro contadino, nessun fiore, nessuna attenzione, nessuna cura del verde e del monumento a lui dedicato. E per il nostro San Carlo? Il monumento realizzato in piazza Margherita (San Rocco) molti anni fa da un comitato spontaneo è continuamente oggetto di atti vandalici e incuria totale, nonostante sia a due passi dal palazzo comunale. E come dimenticare il povero San Pio ai Cappuccini, totalmente lasciato ai vandali e incustodito dalla sua prima installazione? Nelle more di capire se l’iter procedurale per installare il nuovo monumento a San Lidano al Belvedere sia approvato dai consiglieri comunali di Sezze, ci chiediamo perché tanta passione non abbiamo mai visto nella manutenzione ordinaria delle Statue dei Santi già esistenti e dei monumenti che abbiamo in città, pur sapendo che nessuno è contro i Santi e che nessuno intende strumentalizzare questa vicenda.

 

 

Povertà, degrado sociale e micro criminalità. Fenomeni che viaggiano di pari passo, nelle grandi come nelle piccole comunità. Un fenomeno in forte crescita da diversi anni anche nella nostra città, dove furti in abitazione e altri reati sono ormai frequenti.  Anche se i dati in possesso dalle Prefetture spesso non stimano crescite preoccupanti, i reati ci sono. Il problema è che non vengono denunciati perché è calata purtroppo la fiducia nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine.  Nell’ultimo fine settimana, a proposito di reati e degrado sociale, a Sezze infatti sono stati portati a segno diversi furti di rame nelle abitazioni.  A farne le spese molte abitazioni del centro storico, dove tubi di rame e discendenti sono stati rubati in piena notte. E’ accaduto per molte case di via Corradini, in via Garibaldi, in via Pitti, in via San Carlo e altri vicoli adiacenti. Sembra che in giro ci sia una banda di ladruncoli che in piena notte, con il volto coperto, stiano facendo razzia di rame per poi, molto probabilmente rivenderlo. In molti hanno denunciato pubblicamente quanto accaduto, altri invece sembrano rassegnati. Sarebbe il caso che l’amministrazione comunale passasse dalle parole ai fatti mettendo in atto il cosiddetto Controllo di Vicinato. Il sindaco ha già firmato il protocollo con il Prefetto di Latina con l’obiettivo di realizzare un sistema di sicurezza integrata con l'aiuto dei cittadini per segnalare movimenti sospetti in collaborazione con le forze dell’ordine. Speriamo che non resti lettera morta e che si passi alla definizione e all’attivazione di un programma di controllo.

 

 

Il confronto e la dialettica sono sempre segni e occasione di maturità, di crescita personale e collettiva. Contrariamente a chi vive di luce riflessa e non si espone mai e cova nell’anonimato le sue ambizioni personali e le sue pretese. Per questo ringrazio l’amico Sergio Di Raimo, sindaco della mia città, per averci messo la faccia e per aver acceso un dibattito utile per tutti, utile perché vivo di passione e di partecipazione alla vita reale della nostra comunità.  La vicenda del monumento a San Lidano non è poca cosa come qualcuno ha scritto, non lo è per tutti coloro i quali partecipano attivamente, quotidianamente e direttamente alle vicissitudini della comunità. Non lo è perché ha risvegliato una parte dei cittadini che pigramente avevano delegato alle future generazioni l’attenzione al dialogo, al dibattito pubblico, al rispetto dell’altrui opinione, al futuro.

Il nostro sindaco, nella risposta data all’amico Franco Abbenda, giustamente e con una vena polemica, si è chiesto anche perché mai non ci sia stato un “risveglio dell’animo popolare per liberare l'intera piazza dalla invasione delle auto, o liberare l'affaccio dalle erbacce e sporcizie”. In questa sua carina e bonaria provocazione il primo cittadino ha voluto lanciare delle accuse, nemmeno tanto velate, pensando di far passare l’idea che i residenti del quartiere di Santa Maria e del centro storico siano favorevoli alla sosta selvaggia, siano contenti che un’area pubblica sia diventato un parcheggio pericoloso per i bambini e per gli anziani e che non venga fatta rispettare alcuna regola civile nel cuore del paese. Simile provocazione è quella delle erbacce e della sporcizia. Sembra che i residenti del centro storico siano tutti masochisti e amino il degrado.

Caro sindaco, in merito a questo mi permetto di rivolgerti un paio di domande alle quali saranno solo i fatti a dare legittime risposte. La prima domanda è la seguente: a chi spetta far rispettare i divieti di sosta nelle piazze, nei vicoli e nei quartieri della città? Perché non hai accolto con entusiasmo la proposta della ZTL per il centro storico? Perché durante il periodo estivo il centro storico non ha zone chiuse al traffico, ma è solo grazie alla richiesta di suolo pubblico dei commercianti che possiamo vivere il cuore del paese? Perchè in questi anni non hai realizzato delle aree parcheggio per residenti? Perchè non hai rispettato quanto scritto nel tuo programma di mandato?

Verba volant, scripta manent... dicevano i latini. Ma per chi ha memoria corta ricordo cosa scrivevi nel programma elettorale presentato agli elettori, poi approvato dalla maggioranza.

Nel capitolo Centro Storico, si leggono queste parole. “Il centro urbano dotato di identità storica, Sezze centro, deve proseguire il percorso di recupero della propria identità e peculiarità architettonica, attraverso: interventi di riqualificazione”.

In merito ai parcheggi selvaggi scrivevi: “Aree di parcheggio protette, da individuare mediante un'analisi approfondita degli spazi idonei e disponibili, adiacenti o interni, da destinare ai residenti nella prospettiva di rendere il centro storico a misura di persona e favorire il recupero abitativo, dietro corresponsione di un piccolo contributo destinato unicamente alla manutenzione delle stesse”.

In merito alla riqualificazione e trasparenza: “La ristrutturazione e riqualificazione del patrimonio edilizio secondo norme chiare e certe. Per i cittadini che eliminino in facciata superfetazioni o elementi estranei alla tipologia storica, che eseguano interventi di riduzione del rischio statico e di rifacimento delle facciate, pensiamo a incentivi e a esoneri dalla tassa di occupazione del suolo pubblico, alla conclusione da parte del comune di protocolli di intesa con le ditte produttrici per la fornitura a prezzi agevolati di materiali idonei al contesto del centro storico, come avvenuto in altre città”.

Per la viabilità : “Una nuova mobilità da definire armonicamente con i cittadini residenti e gli operatori economici, contestuale alla realizzazione di nuovi servizi e infrastrutture: chiusura delle piazze, zone a traffico limitato, riorganizzazione degli orari del trasporto pubblico, chiusura del centro storico nel fine settimana, pedonalizzazione di alcune aree”.

Concludo sperando che almeno un paio di questi punti vengano portati in consiglio comunale, e che ci sia lo stesso slancio e la sensibilità mostrata per altre questioni.

 

 

 

 

In questi giorni diversi cittadini hanno postato foto riguardanti lo stato in cui versano alcune strade comunali di Sezze. E sinceramente, per analogia, ho trovato utile questa condizione per tentare di rendere chiara la situazione politico-amministrativa che stiamo vivendo, dal mio umile e opinabile punto di vista. Al netto delle difficoltà economiche e finanziarie che anche il nostro Comune continua ad avere, e alla complessità oggettiva che si ha per porre rimedio a tutti i problemi e fenomeni che stringono in una morsa Sezze, è del tutto evidente oramai la cosiddetta “politica delle toppe” messa in atto dall’attuale amministrazione comunale. Quella che era una impressione personale si sta configurando come una triste realtà: non sembra esistere, infatti, una programmazione di interventi, un programma che il primo cittadino stia portando avanti e/o rispettando. Esiste, al contrario, una politica della toppa per questa o quella problematica che, improvvisamente ri-emerge, o per questo o quel fenomeno tornato improvvisamente a galla. L’amministrazione comunale, nell’ultimo anno, è stata sempre a rincorrere, come un bambino, fenomeni e problemi denunciati sui social o da singoli cittadini in forma privata. Ed è successo appunto per le strade, per l’immondizia e per le discariche a cielo aperto, ed è successo per i problemi idrici, per gli episodi di microcriminalità, e ancora per le criticità emerse nelle strutture scolastiche, e per altri problemi segnalati perché evidenti, improcrastinabili e ormai pericolosi per la pubblica incolumità dei cittadini. Ed è così, ad esempio, che per i rifiuti non c’è un piano di interventi ma si è costretti a correre per organizzare in fretta e furia una giornata ecologica o una raccolta di rifiuti ingombranti eccezionali; o ci si limita, ad esempio, ad annunciare sui sociali -  tramite il profilo facebook istituzionale  - la firma del protocollo per il Controllo di Vicinato; o si informano i cittadini che sono state sostituire pompe per il riscaldamento per alcuni istituti scolastici; o si è costretti ormai ad annunciare, dopo anni, la richiesta di un mutuo per risolvere le criticità della scuola Valerio Flacco a Sezze Scalo. Insomma se un problema viene denunciato sui social ecco che arriva subito la pezza, come avviene per le strade, ma sappiamo che la toppa con la prima pioggia andrà via. In fretta e in furia poi si organizzano cerimonie di inaugurazione del nuovo depuratore per il quale ancora nessuno ci ha spiegato se il collettore emissario che collega Casali (e quindi l’annosa questione del By-pass) è stato messo in funzione o meno. O si tirano fuori progetti dal cilindro mai menzionati in nessun programma elettorale, probabilmente solo per annaffiare l’oricello di questo o quel consigliere. Insomma… la politica della toppa, ad oggi, è abbastanza evidente, e non fa capire quale sia la visione di città che il sindaco vuole portare avanti. Speriamo tutti che prima della fine di questa legislatura, improvvisamente, come la natura sola sa esplodere a primavera piena di colori e profumi, questa nostra amministrazione ci sorprenda con effetti speciali, ricchi premi e cotillons. Oggi accontentiamoci delle toppe, solo di quelle.

 

È tutto pronto a Sanremo per la partenza del 70esimo Festival della canzone italiana. Questa sera la prima puntata,  per un evento che nonostante le polemiche terrà incollati milioni di italiani fino a sabato prossimo. Per noi sezzesi un motivo in più. A dieci anni dalla sua ultima partecipazione il nostro Luca Velletri ritorna a calcare il palco dell’Ariston. Luca, setino purosangue, sarà nuovamente tra i principali coristi e solisti dell’orchestra dell’Ariston. In questi giorni ci ha raccontato passo passo le sue emozioni, il suo impegno, le sue soddisfazioni ed il grande lavoro che c’è dietro una kermesse straordinaria. Proprio ieri il nostro Luca ha scritto sul suo profilo : “Esco ora dalle prove generali del Festival. Con la soddisfazione di aver duettato con Tiziano il brano che canterà in duet con un ospite, che non è mio stile spoilerare prima del tempo. Non essendoci l’ospite, alla richiesta del mio contributo, come sempre non mi sono tirato indietro. Ma mi fa sorridere che in tanti anni che conosco Tzn, di cui tanti respirando la stessa aria di casa, sia stata questa la prima volta che sia capitato di cantare qualche nota assieme. Sanremo negli anni mi ha regalato spesso queste occasioni di magia, anche stavolta, anzi stavolta un po’ di più, non posso che essere grato. E immensamente soddisfatto”. Luca Velletri è un artista e cantante talentuoso, una lunga gavetta e tanti sacrifici che lo hanno ricompensato nel corso della sua straordinaria carriera da professionista come cantante, doppiatore e autore. Artista e uomo generoso con tutti, grande professionista e gran signore. Oggi è Direttore Artistico dell’Anfiteatro Academy ASd di Latina. La sua prima partecipazione a Sanremo risale al 1995 fino al 2009. E poi voce del Fantasma dell’Opera, voce voce della Bestia nel liveaction Disney LA BELLA E LA BESTIA, cantante ed arrangiatore a BALLANDO CON LE STELLE. E ancora vocalist e vocal coach a TI LASCIO UNA CANZONE, ORA O MAI PIÙ, IL GRANDE MATCH, PEQUENOS GIGANTES, STELLA GEMELLA, e tante altre trasmissioni di RAI e Mediaset. Ancora sul palco protagonista di musical come JESUS CHRIST SUPERSTAR, EVITA, NOTRE DAME DE PARIS. Vocalist discografico per  Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Adriano Celentano, Gigi D’Alessio, Marina Rei, Alex Baroni, Amedeo Minghi, Gianluca Grignani, Loredana Bertè, Albano, Little Tony, Anna Tatangelo, Mietta e molti  altri. Insomma tutti davanti alla Tv per il nostro caro Luca, al quale la sua amata Sezze manda un grande in bocca al lupo. Luca...orgoglio tutto setino!

 

 

Vuole andare avanti. Vuole realizzare il monumento dedicato a San Lidano proprio al Belvedere di Santa Maria. A lui il progetto piace molto, ed è convinto che migliori tutta la piazza ed il quartiere Santa Maria che conosce bene fin da bambino. D’altronde il sindaco di Sezze non si è mai nascosto e ha sempre detto e ribadito che quel progetto “voluto” da Don Massimiliano a lui piace tantissimo, ed è come se portasse a casa un primo risultato in due anni e mezzo di amministrazione comunale. Ed ecco allora che ieri, proprio il primo cittadino, ha firmato un decreto con il quale nomina Responsabile del Procedimento il funzionario Vincenzo Borrelli. Nel decreto, tra i vari passaggi si legge: “Atteso che all’esito dell’ulteriore sviluppo del procedimento, il settore V – Servizio Urbanistica ha assunto il provvedimento di sospensione dei lavori in relazione alle ivi indicate esigenze di approfondimento istruttorio. Ritenuto assumere il presente Decreto di nomina di un Responsabile del Procedimento a cui conferire i poteri per le successive fasi e gli adempimenti relativi all’atto di donazione e ai presupposti incombenti di verifica del progetto, in ordine alla sua ammissibilità tecnica e completezza degli elementi progettuali, che ne consentano la realizzazione in conformità alle disposizioni vigenti ed ai provvedimenti che saranno assunti dagli organi Comunali competenti. Decreta di nominare Responsabile del Procedimento, a cui conferire l’incarico di curare le fasi e gli adempimenti relativi alla realizzazione dell’opera, finalizzata alla donazione della statua di San Lidano,  il Geom. Vincenzo Borrelli, Responsabile del Settore V, Servizi Lavori Pubblici”. Nei prossimi giorni il presidente del consiglio comunale Enzo Eramo su richiesta del sindaco convocherà il consiglio per approvare le successive fasi di realizzazione dell’opera. Coerente e in linea con il suo desiderio di realizzare il Monumento, il sindaco, portando la statua in aula, vuole responsabilizzare tutti i consiglieri comunale della sua maggioranza, superando i limiti politici e ormai superati della deliberazione di Giunta. Vedremo chi voterà questo progetto e chi invece si opporrà ad una opera mai menzionata nei programmi elettorali e che nasce da una idea di un privato cittadino su suolo pubblico. Un'opera che dopo secoli e secoli cambierà definitivamente il Belvedere di Santa Maria. Sarà casualità ma il provvedimento arriva dopo l’ultima richiesta prodotta dal comitato a tutela del Belvedere di Sezze.  

 

i lavori sospesi al Belvedere

 

 

 

 

 

 

 

 

Per il Trasporto Pubblico Locale si andrà a procedura negoziata di urgenza. Così è stato deciso ieri nel corso di un consiglio comunale quasi ad hoc, dove la maggioranza consigliare che sostiene il sindaco Di Raimo ha deliberato questa procedura che, pur nelle modifiche apportate dopo il primo consiglio comunale, e nonostante un emendamento proposto in extremis, non vede la maggioranza unita.  I consiglieri comunali Mauro Calvano e Marzia Di Pastina, infatti, non sottoscriveranno l’atto ed il primo con coerenza voterà contro mentre la seconda uscirà dall’aula. Il problema oggi è anche politico, quindi. Si procederà ad una procedura negoziata per l’affidamento fino al dicembre del 2021 (quando subentrerà per legge la Regione Lazio). Per procedura negoziata si intende una gara di appalto in cui la Stazione Appaltante consulta un numero limitato di operatori economici selezionati con i quali "negozia" le condizioni dell'appalto. L'appalto viene affidato all'operatore che negozia le condizioni più vantaggiose. L’avvocato Mauro Calvano, consigliere comunale di Sezze Futura (ma ieri dichiaratosi ufficialmente indipendente rispetto al gruppo di Polidoro), nel suo lungo intervento ha ribadito la necessità di una vera e propria gara di appalto, parlando delle criticità della procedura negoziata. Ha semplicemente chiesto che si andasse per gara di appalto rispettando il voto del 30 dicembre scorso.  Ma niente le cose sono andate diversamente. “La procedura negoziata senza indizione di bando – ha detto Calvano - non è una vera gara di appalto. Pur rientrando nella categoria degli appalti, la procedura negoziata presuppone una urgenza e altri requisiti presenti nel codice degli appalti. Non sono stati rispettati gli indirizzi del consiglio comunale, nel rispetto della concorrenza e trasparenza. Secondo me con questa procedura - ha aggiunto - ci saranno ricorsi , spederemo soldi e andremo a rispondere davanti gli organi preposti”. Per Calvano, oggi, oltre agli errori tecnici burocratici, sono stati aggiunti errori politici perché “non è stato rispettato il voto del 30 dicembre scorso”. In effetti la maggioranza consigliare sembra essere arrivata al capolinea, con gruppi consigliari spaccati e consiglieri che sostengono il sindaco a seconda dei casi e in maniera disordinata e confusa. Quello del TPL è un altro caso di divergenze politiche esplose nell’ultimo anno. Il prossimo passaggio sarà il consiglio comunale sui lavori al Belvedere. Il sindaco si trova ormai a gestire l’ingestibile, dove il gruppo del PD è diviso, dove le liste civiche sgomitano e dove emerge con chiarezza chi in aula non vuole più seguire le truppe cammellate e turarsi il naso sempre e comunque solo perché espressione della maggioranza. Non basta alzare la mano e dire sempre e solo "presente" per essere considerato un eletto dal popolo. Bisogna applicarsi e studiare.

 

 

“Ho scelto di aderire a Italia Viva perché ritengo che il mio percorso politico possa continuare solo in una sicura area progressista, riformista ed europeista.  Un’area che il PD locale non assicura, come dimostrano le “disinvolte giravolte” nelle alleanze amministrative.  In Provincia si sceglie Forza Italia e FDI anziché le liste civiche, a Sezze si rafforzano i sostenitori della Lega, a Latina si convoca un congresso straordinario per impedire l’alleanza con altre forze progressiste.  E così Comune per Comune serpeggiando secondo il ‘peso’ delle tessere e delle ‘preferenze’. E’ un PD locale che non appare riformabile neppure dalla ventilata riforma annunciata da Zingaretti“. Con queste parole il consigliere comunale di Sezze Giovanni Bernasconi ufficializza il suo ingresso in Italia Viva, partito politico il cui leader e fondatore è Matteo Renzi. "Avverto la necessità di guardare al futuro con fiducia nelle proprie idee abbandonando l’esasperante tattica e la paura dell’altro - aggiunge Bernasconi -  con la speranza che la politica possa veramente cambiare le cose risolvendo i problemi dei cittadini e migliorando la qualità della loro vita, tracciando dei percorsi di sviluppo economico e sociale. Da tempo il nostro territorio sente l'esigenza di una politica che vada oltre le consuetudini dei partiti che fino ad oggi hanno governato o si sono contrapposti, che parli un linguaggio diverso e incarni un nuovo percorso riformista frutto di una capacità di ascolto. La provincia di Latina ha bisogno senza dubbio di uscire dai “toni paludati” che spesso caratterizzano il dibattito politico e che sono parte integrante dei problemi anche interni ai partiti. Il tira e molla, lo scontro interno tra le varie correnti, non è più compreso viste le emergenze di questo territorio. La mia stessa scelta di intraprendere un percorso indipendente in questi ultimi mesi è stata animata da questo pensiero, che a seguito di una riflessione e un confronto con tanti amici e sostenitori è poi sfociata nella decisione di aderire ad Italia Viva". Bernasconi ha l'obiettivo di dare un contributo alla costruzione del nuovo soggetto politico che "sappia offrire un’alternativa politico-amministrativa, in netta contrapposizione al nazionalismo e al sovranismo e al clima di odio verso i diritti delle minoranze”.

 

 

Il sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo, nei giorni scorsi, nel corso della presentazione del libro di versi in dialetto di Franco Abbenda, ha lanciato una iniziativa che, se fosse veramente intrapresa, sarebbe utile e molto importante per conservare le tradizioni locali di Sezze. Il primo cittadino, infatti, ha annunciato a breve l’istituzione anche a Sezze del cosiddetto REI (Registro delle Eredità Immateriali). Si tratta di un catalogo delle espressioni della cultura immateriale adottato della Regione Sicilia recentemente e che sta trovando condivisione in altre regioni italiane. La Sicilia infatti ha inserito in un apposito elenco usanze e tradizioni che fanno parte della tradizione sicula, eredità immateriali che rappresentano antiche tradizioni, soggetti viventi, che spesso non hanno sempre una codificazione "scritta" ma che sono tramandate anche oralmente nel corso delle generazioni. Il sindaco intende “copiare” un simile progetto per le tante tradizioni sezzesi, come ad esempio quella del sasso di capodanno, Peppalacchio e Peppa, altre usanze tipiche locali, oppure ad esempio particolari ricette alla sezzese, o modi di dire. Insomma... un patrimonio che rischia di scomparire così come sta avvenendo per il dialetto setino. L’amministrazione comunale dovrebbe innanzitutto individuare e poi procedere all’inventariazione e alla salvaguardia dei beni demo-etnoantropologici del vasto territorio setino attraverso l’istituzione di una apposita commissione di esperti, che sia il legame tra la vecchia e la nuova generazione. Questa iniziativa, ed altre, potrebbero essere la base concreta per intraprendere la strada di una visione strategica di sviluppo del nostro territorio, in una prospettiva di valorizzazione nazionale e internazionale che renda merito alla bellezza che la nostra comunità ancora oggi esprime e che sa bene rappresentare.

 

Un piccolo incendio è divampato questa mattina sotto il Belvedere di Santa Maria di Sezze. Un incendio molto probabilmente doloso, o causato per negligenza, che ha interessato tutta l’area sotto il muro della tèra. Sul posto sono intervenuti con tempestività i Vigili del Fuoco di Latina e i volontari della Protezione Civile. Le fiamme hanno lambito il terreno sottostante la canonica della Cattedrale e sono state alimentate dal vento. I terreni della zona sono stati completamente abbandonati, l’erba e la vegetazione per incuria è arrivata quasi a snaturare uno dei luoghi più belli e affascinanti della città. In questa zona da anni non esiste alcuna manutenzione da parte dei privati e dell’amministrazione comunale di Sezze. Diventato una discarica, il murodellatéra, con questo incendio, tocca veramente il fondo, il suo massimo degrado, e da luogo straordinario diventa luogo di totale abbandono. Il Belvedere è transennato da 8 mesi dopo la sospensione dei lavori per la realizzazione del monumento di San Lidano, lavori sospesi e sui quali è calato nuovamente un velo di mistero da parte della Giunta Di Raimo.  I terreni sono incolti senza alcun interessamento da parte dei responsabili. Nel frattempo questo è il risultato: il cantiere è diventata una discarica ed il belvedere una fratta incolta. Un luogo splendido ormai desolato.

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