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Alessandro Mattei

Alessandro Mattei

ALLA BATTUTE FINALI

 

E’ solo una sensazione ma sembra che la discussione nata attorno ai lavori sul belvedere di Sezze, per la realizzazione del monumento dedicato a San Lidano, sia ormai alle battute finali. Resta una sensazione ma lo scambio di lettere tra la Soprintendenza e il Ministero per le attività culturali farebbe intendere che la vicenda si stia per chiudere e che la decisione finale spetti soltanto al consiglio comunale di Sezze. Lo stesso sindaco, Sergio Di Raimo, intervenuto recentemente sulla vicenda, aveva dichiarato, dando quasi per certi i vari passaggi tecnici, che “la Conferenza dei servizi riunitasi per capire il percorso amministrativo da seguire per l'installazione della statua ha detto chiaramente che l’accettazione della donazione della Statua deve essere fatta in consiglio comunale”.  Insomma si lasciava intendere che il problema era solo relativo alla donazione della statua da parte del committente Don Massimiliano Di Pastina. “Questo significa - aveva aggiunto il sindaco - che dovrà essere convocato un consiglio comunale con all'ordine del giorno la donazione della statua e sarà in quella occasione che se ne potrà parlare a 360 gradi e a fine discussione si potrà votare a favore o contro”. Sembra quindi che ogni passaggio sia stato evaso, tranne quello del consiglio comunale.

Il sindaco di Sezze

 

LO SCAMBIO DI LETTERE TRA MINISTERO E SOPRINTENDENZA

 

Pochi giorni fa abbiamo riportato la missiva indirizzata anche al consigliere comunale Rita Palombi da parte della direzione generale archeologica belle arti e paesaggio (Ministero per i beni e per le attività culturali) nella quale il dirigente del servizio, Arch. Roberto Banchini, la informava di aver scritto alla Soprintendenza in merito alla richiesta di esame del progetto di riqualificazione di Piazza del Duomo di Sezze. Il Ministero invitava quindi la Soprintendenza “a voler fornire proprie notizie a riguardo, riferendo in particolare sul parere rilasciato in ordine alla collocazione di una statua in prossimità di una terrazza belvedere”.

La risposta da parte della Soprintendenza è stata pressoché immediata. In una nota di chiarimento del 10 luglio scorso, a firma del funzionario responsabile Arch. Lorenzo Mattone e della Soprintendente dott.ssa Paolo Refice, si ripercorre l’iter procedurale dei lavori. In uno dei passaggi si legge: “l’opera può essere considerata un intervento di valorizzazione dell’identità culturale” perché afferente al Santo Patrono Lidano. In merito alla realizzazione del Monumento, la Soprintendenza è chiara: “E’ opinione della Scrivente che il monumento pur essendo alto 3 metri per evidenti ragioni di proporzione con lo spazio urbano, in quanto elemento puntuale non impedisca la visuale verso il paesaggio esterno ma al contrario, come tutti gli elementi emergenti negli spazi pubblici, costituisca un punto focale che porta il visitatore ad avvicinarsi, approssimandosi conseguentemente all’affaccio retrostante. Per queste ragioni non si ritiene – scrive ancora la Soprintendenza – che tale elemento sia dequalificante per la piazza nella quale è inserito e né sia in contrasto con quanto prescritto dal co. 7 dell’Art. 29 del PTPR”.

Per la Soprintendenza quindi mancano “i presupposti ragionevoli per l’accoglimento dell’istanza” di annullamento del parere rilasciato per il progetto del Monumento. La stessa Soprintendenza però chiarisce che “qualora il Comune di Sezze decida di rivedere il progetto stralciando la parte relativa alla messa in opera del monumento, oppure modificandone la posizione prescelta, questa Soprintendenza ne prenderà atto, salvo la necessità di sottoporre all’attenzione della Scrivente un progetto di variante da valutare per il parere di competenza”. Insomma sarà il consiglio comunale a decidere se vuole o non vuole la Statua del Santo in quel preciso luogo del belvedere.

La sede della soprintendenza di Roma

 

RITA PALOMBI, GUERRIERA INSTANCABILE

Alla consigliere comunale Rita Palombi quell’opera voluta da Don Massimiliano non piace in quel posto. Il belvedere di Santa Maria resta l’unico luogo della città non stravolto nei secoli, stringe il cuore oggi vederlo violato da un cantiere, turba l’anima vederlo occultato da lamiere e materiali edili. La Palombi andrà avanti nella sua battaglia per dimostrare che quel monumento lì non può essere messo a dimora. Annuncia altri esposti e lettere molto più dettagliate contro un’opera che a suo modo di vedere deturpa il paesaggio e un sito archeologico unico nel suo genere.

Rita Palombi di SBC

 

IL COMITATO A FAVORE DI E MAI CONTRO QUALCOSA O QUALCUNO

Lo stesso comitato spontaneo “Muro della téra” è stato sempre chiaro nella battaglia di civiltà iniziata e portata avanti con massima sensibilità, educazione e rispetto dei ruoli. Al Comitato non piace la decisione di installare la Statua del Santo Patrono al centro del Belvedere, quello spazio umile strettamente collegato alla storia della città e all’adolescenza di intere generazioni di bimbi diventati adulti, all’essenza e naturalezza di quell’affaccio che lascia senza fiato e gonfia il petto di setinità. Questo, sia ben chiaro ai puristi, non corrisponde a ciò che è stato artatamente strumentalizzato, e cioè che il Comitato aveva intrapreso una battaglia contro qualcuno o qualcosa.  Il Comitato, al contrario,  è stato e sarà sempre a favore del Belvedere.

 

CANTIERE FERMO DAL 21 MAGGIO

Il funzionario PO dell'Ufficio Tecnico comunale, Vincenzo Borrelli, il 21 maggio scorso ha ordinato la sospensione dei lavori al belvedere di Santa Maria di Sezze. L'ordinanza del settore tecnico n° 6 era stata firmata a seguito dell'accesso agli atti della Consigliera Comunale Rita Palombi nel quale si evidenziano presunte incongruenze relative sia alle procedure amministrative che ai pareri assentiti. Nell'ordinanza si rilevava che "i rilievi attengono sostanzialmente l’iter procedurale atteso che i lavori sono eseguiti su area appartenente al patrimonio del Comune di Sezze sulla base della C.I.L.A. che costituisce, di norma, un titolo per interventi di natura privatistica".

I lavori sospesi al Belvedere

 

LA DONAZIONE DELLA STATUA

 

Dopo la vicenda della statua il committente dei lavori, Don Massimiliano Di Pastina, pare che abbia donato la statua al Comune di Sezze. Scriviamo pare perchè al momento non c'è stata ufficialità da parte del Comune di Sezze.  Fonti vicine al sacerdote, sostengono e confemano che la donazione ci sarebbe stata comunque a fine lavori. Il passaggio della donazione sarebbe confermato da una convenzione sottoscritta con il Comune di Sezze.

 

Don Massimiano Di Pastina

 

 

 

Novità e conferme da Via Diaz. Il sindaco di Sezze, anche per recuperare il tempo perso durante i giorni della crisi, ha ufficializzato le deleghe della nuova Giunta Comunale. Sorprese importanti in tutti i settori e indiscrezioni confermate. Prima novità la delega che riguarda proprio il primo cittadino. Sergio Di Raimo ha tenuto per sé la delega al bilancio e "preso" la delega alla cultura, un settore molto importante per il fermento culturale presente in città. All'assessore, vice sindaco Antonio Di Prospero, assegnate le deleghe ai lavori pubblici, trasporto pubblico locale, manutenzione, servizi cimiteriali e acquedotto. Alla new entry Giulia Mattei l'assessorato alla scuola, allo sport e alle politiche giovanili. Per l'ex sindaco di Sezze Giancarlo Siddera deleghe "pesanti". Siddera dovrà occuparsi di attuazione bandi regionali e provinciali, edilizia scolastica, patrimonio, ambiente e attività produttive. Per l'altro ex sindaco di Sezze entrato in Giunta, Andrea Campoli, altri settori fondamentali per lo sviluppo della città. Campoli gestirà gli affari generali, i servizi alla persona, il controllo e l'efficienza dei servizi, turismo e sviluppo. L'assessore confermato, Sabrina Pecorilli, continuerà ad occuparsi di urbanistica, decoro urbano, innovazione tecnologica e rapporti con le università. Insomma, la squadra è pronta per lavorare, ogni settore deve riprendere le attività cercando di voltare pagina come chiesto dal sindaco. Le sfide del futuro sono le sfide del presente e nei prossimi tre anni molto potrebbe essere realizzato. Buon lavoro a tutti. 

 

 

Ieri è stata la giornata degli atti ufficiali. Il sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo, ha protocollato la revoca delle dimissioni dopo “aver rilevato maggiore assunzione di responsabilità da parte di tutti” ad andare avanti. Giornata di firme e protocolli anche per i nuovi assessori Giancarlo Siddera, Andrea Campoli e Giulia Mattei. Nel prossimo consiglio comunale saranno rese note le deleghe. All’ex sindaco Andrea Campoli dovrebbero andare i settori produttivi, i servizi sociali e la cultura, all’ex sindaco Giancarlo Siddera le grandi opere e l’edilizia scolastica e a Giulia Mattei lo sport e la scuola. Dovrebbero essere confermati i settori dei lavori pubblici (svuotati delle grandi opere) al vice sindaco Antonio Di Prospero e l’urbanistica a Sabrina Pecorilli. In attesa anche di questa ufficialità, il primo cittadino, in una nota diramata poco fa ringrazia tutti coloro che hanno lavorato per la risoluzione della crisi e auspica buone cose per il futuro della città.   “Voglio ringraziare tutti coloro che, in modo diretto o indiretto, hanno contribuito a trovare l' equilibrio per continuare a governare il paese. Ringrazio i tre assessori uscenti  - scrive Di Raimo - sia per il lavoro svolto in questi due anni e sia per la sensibilità avuta nella gestione di questa fase di riflessione. Ringrazio anche i nuovi componenti della Giunta che hanno accettato la mia richiesta mettendosi in gioco, ben conoscendo le diverse criticità e difficoltà che si devono affrontare e dimostrando coraggio e attaccamento a questo territorio. Penso che in questi due anni abbiamo fatto bene, nonostante tutto; Con la giusta sinergia, nei prossimi mesi c'è la possibilità di fare tanto”.

 

UN SEGNALE FORTE ALLA CITTA’

 

Sarà ufficializzata domattina la nuova Giunta comunale, uscita dal rimpasto post crisi, durata oltre il tempo previsto. Questa sera ultima riunione in programma  e, sorprese a parte, domani ci saranno i decreti di nomina. Il sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo, dopo una lunga discussione con tutte le forze politiche che lo sostengono, alla fine ha optato per l'ingresso di 3 esterni. Quella varata dal sindaco sarà una Giunta con politici navigati e tecnici di esperienza. Entrano in giunta, infatti, due ex sindaci del Comune di Sezze: Andrea Campoli e Giancarlo Siddera. La nuova quota rosa invece è una new entry, Giulia Mattei, una ragazza brillante che rappresenta una ventata di novità nel panorama politico setino. Restano in sella gli assessori Antonio Di Prospero e Sabrina Pecorilli. Il sindaco con la nuova squadra ha voluto dare un segnale forte alla città. Dopo i numerosi tentativi di far entrare in giunta i consiglieri comunali del Pd Giovanni Bernasconi e Armando Uscimenti, e Francesca Barbati della lista Sezze Protagonista, tentativi andati vuoto per l’intransigenza soprattutto di Bernasconi, il sindaco ha scelto una strada diversa. Ha scelto di proseguire il suo mandato con due ex sindaci di spessore che sul piano politico e amministrativo hanno esperienza e capacità per elaborare progetti di lungo e medio respiro per la città. I rumors parlano di ritorno al passato ma senza dubbio nel passato c'è stata esperienza e professionalità. Anche perchè nei discorsi della gente si è solito dire...una volta: ecco appunto... una Giunta come una volta.

 

CHI ENTRA IN GIUNTA

 

IL RITORNO DI ANDREA CAMPOLI

 

Andrea Campoli, nato a Latina il 03/04/1973 è sicuramente uno dei politici più noti di Sezze. Da giovanissimo in politica, segretario di sezione, è stato sindaco del Comune di Sezze dal 29 maggio del 2007 all’11 giugno del 2017. Campoli ha ricoperto anche la carica di consigliere provinciale dal dal 10/07/2004 al 06/06/2009 per la lista dei DS. Medico di professione è uscito dalla scena politica con l’elezione del sindaco Di Raimo. Indubbiamente è stato protagonista di una lunga fase politica setina culminata con la sua elezione a primo cittadino, confermato 5 anni dopo con il 72 % delle preferenze. Ha esperienza amministrativa e saggezza per affrontare ogni situazione. Diplomatico e determinato è sempre stato una garanzia per il partito e per la sua maggioranza consigliare. Ha saputo gestire numerose difficoltà e all’occorrenza ha mostrato grinta e coraggio. Da sindaco è riuscito a contenere una fase di crisi economica e di recessione senza precedenti, confermando servizi essenziali per la comunità e alle fasce più deboli. Dal carattere riservato, è stato richiamato alle “armi” dal sindaco Di Raimo e dal presidente del consiglio comunale Eramo. Molto probabilmente gestirà l’assessorato ai lavori pubblici o settori produttivi del comune di Sezze.

il nuovo assessore Andrea Campoli

 

 

 

SIDDERA L’UOMO DELLA SVOLTA

 

Giancarlo Siddera, nato a Sezze il 7 gennaio del 1951 è stato sindaco del Comune di Sezze dal 20 novembre del 1994 al 5 maggio del 2003 per il PDS, amministrazione comunale di centrosinistra. Assessore al Bilancio e all’Urbanistica nella Giunta Alessandro Di Trapano nel periodo a cavallo tra gli anni ’70 e ’90, è stato anche presidente della Compagnia dei Lepini. Dirigente in quiescenza della Provincia di Latina per il settore attività produttive, è considerato tecnico e politico di grandissima esperienza. Lunga la sua esperienza politica, iniziata da ragazzo nelle file del PCI, proseguita poi nel PDS, DS e Pd. Dirigente di partito e membro di direttivi provinciali. Esperto del territorio, di pubblica amministrazione, è considerato l’uomo della svolta della Giunta Di Raimo. Siddera dovrà occuparsi del territorio, è sicuramente una delle personalità più importanti a Sezze in grado di coniugare con saggezza politica ed esperienza amministrativa in un campo di competenze molto vasto.

Il nuovo assessore Giancarlo Siddera

 

 

LA QUOTA ROSA

 

Giulia Mattei, classe 1988, sarà molto probabilmente il nuovo assessore alla Cultura del Comune di Sezze, scelta direttamente dal sindaco Di Raimo. Laureata in Lettere moderne alla Sapienza, Università di Roma, la Mattei non ha mai ricoperto ruoli politici e amministrativa ma porterà in Giunta idee fresche e originali. Rappresenta quindi una scommessa ...

 

Il nuovo assessore Giulia Mattei

 

 

GLI EX ASSESSORI  

 

Pietro Ceccano è uno degli assessori comunale a cui non è stato rinnovato il sostegno politico in fase di rimpasto. L’ex assessore alla Cultura, alle Attività Produttive e al Patrimonio, era entrato in Giunta Di Raimo in quota solamente al consigliere comunale Ernesto Di Pastina. Prestato alla politica, il Ceccano, in passato, non aveva mai avuto un incarico politico né ruoli nell’amministrazione comunale. Nel 2007 però aveva tentato la carta politica candidandosi come consigliere comunale nella lista civica Identità Setina (era il coordinatore di lista) con Lidano Lucidi candidato Sindaco. Non venne eletto e dopo quel tentativo l’avvocato Ceccano era tornato ad esercitare la sua professione, anche in qualità di legale consulente per il Comune di Sezze, del Conservatorio PM Corradini e della Provincia di Latina. Nel corso di questi due anni di assessorato ha confermato le programmazioni e le attività degli anni precedenti.

L'ex assessore Ceccano

 

Vincenzo Lucarini, dirigente psicologo di spessore della ASL, è il secondo assessore a cui non è stato rinnovato il sostegno politico in fase di rimpasto. Voluto in Giunta dal primo cittadino per le sue qualità umane e professionali, e per la sua grande esperienza nel campo dei servizi sociali, in passato non aveva mai ricoperto ruoli e incarichi amministrativi né aveva avuto ambizioni politiche. Due anni fa aveva accettato l’incarico di assessore ai servizi sociali dopo diverse richieste, accettando una sfida e mantenendo fede, con serietà e professionalità, ad un impegno direttamente preso con Sergio Di Raimo. Esce a testa alta con rinnovata stima a tutti i livelli.

L'ex assessore Lucarini

 

Paola Di Veroli, dirigente scolastico presso il Liceo Statale Manzoni di Latina, è il terzo assessore che per logiche politiche deve lasciare l'incarico assessorile. L'ex assessore alla Scuola e allo Sport era entrata in Giunta per volere del Partito Democratico di Sezze, quale donna di spessore e di alta professionalità. In passato una militanza nelle file dei democratici di Sezze e da sempre immersa nel mondo scuola. Nella Giunta comunale, composta per lo più da tecnici, rappresentava indubbiamente una punta di eccellenza per la sua esperienza e preparazione. Avrebbe meritato anche altri settori, la cultura ad esempio, nel quale avrebbe potuto trasmettere le sue competenze in materia, la sua passione per la cultura, le sue idee: una occasione perduta, ma conoscendo la sua generosità sarà sempre disponibile a dare il suo prezioso contributo senza nulla a pretendere.  

L'ex assessore Di Veroli

 

...CHI INVECE RESTA

 

Restano al loro posto, praticamente intoccabili, gli assessori Antonio Di Prospero, vice sindaco e Sabrina Pecorilli. In fase di rimpasto il sindaco ha ritenuto giusto non sostituirli. Molto probabilmente Di Prosperò rimarrà vice sindaco ma non assessore ai lavori pubblici. Potrebbe occuparsi di manutenzione e gestione ordinaria. Alla Pecorilli, invece, dovrebbe mantenere una delega tecnica, la dottoranda nel corso dei prossimi mesi potrebbe portare a frutto ciò che ha seminato in questa prima fase. Professionista prestata alla politica non ha mai avuto ambizioni politiche ma solo la voglia di fare bene nel settore a lei assegnato.

Di Prospero e Pecorilli

 

 

POSSIBILI SCENARI IN AULA… IL BUON ERNESTINO E LA VITTORIA DI PIRRO DI POLIDORO

Adesso che i giochi sono fatti, gli equilibri in maggioranza potrebbero subire dei cambiamenti. Tra coloro che perdono consistenza politica in maggioranza è sicuramente il rappresentante della lista “Di Raimo Sindaco”. Il consigliere Ernesto Di Pastina e il suo gruppo ne esce con le ossa rotte dal rimpasto di Giunta ma non sarà questo a cambiare la posizione di Ernesto e del suo gruppo. D’altronde in questi primi due anni, politicamente, a questa lista era stato concesso molto rispetto al peso elettorale di altri consiglieri comunali. In politica, alla fine, contano i numeri, e se i numeri sono pochi paragonati ad altri, inesorabile saranno alcune decisioni. Certamente questa lista, con il manuale Cencelli alla mano, non avrebbe dovuto ottenere nulla sin da subito, ma il sindaco Di Raimo, nella sua prima generosa distribuzione di ruoli, aveva voluto ben premiare comunque questa lista, dandogli un assessorato di peso e molto rappresentativo. Di Pastina oggi potrebbe considerarsi insoddisfatto ma conoscendo Ernestino, moderato e rappresentante del mondo cattolico setino, sappiamo tutti che non metterà ostacoli e obbedirà agli ordini di scuderia per il bene della comunità.

Il consigliere comunale Di Pastina

Posizione diversa quella del consigliere comunale Enzo Polidoro. Il capogruppo della lista "Sezze Futura" non ha ceduto e in fase di rimpasto ha mantenuto fede all'impegno elettorale preso con il vice sindaco Antonio Di Prospero. Va detto comunque che alla lista di Polidoro, conti alla mano, spettavano due assessori, ridotti ad uno a patto che mantenesse il ruolo di vice sindaco. Politicamente però la lista di Polidoro ne esce sconfitta, la sua è stata solo una vittoria di Pirro perché il suo assessore ne esce svuotato di competenze e di scarso peso politico. Molto probabilmente, se avesse cambiato figura come richiesto in fase di rimpasto, avrebbe ottenuto lo stesso assessorato ai lavori pubblici.

Il consigliere Polidoro

 

BERNASCONI-BARBATI-DI PASTINA, IL NUOVO ASSE CHE STRIZZA L’OCCHIO AD UN PROGETTO CIVICO AMBIZIOSO?

I consiglieri comunali Bernasconi, Barbati e Di Pastina, considerate le prese di posizioni in fase di rimpasto, potrebbero essere considerati dei outsider della maggioranza che sostiene il sindaco Di Raimo. I primi due ormai legati politicamente, anche se per il momento appartenenti a gruppi diversi, non hanno accettato la sfida di dimettersi per entrare in Giunta per delle motivazioni diverse e per un discorso politico che, nonostante tutto, fa fede ad una coerenza e a un disegno politico e amministrativo differente rispetto a quello intrapreso dalla maggioranza. Non è escluso che Bernasconi possa dichiararsi indipendente e passare all’opposizione così come per coerenza dovrebbe farlo la Barbati, ex fedelissma del sindaco. Per lei però il discorso è diverso, non è stata una protagonista sul banco delle ipotesi messe sul tavolo del rimpasto ma solo una spettatrice e gregaria a Bernasconi. Ernesto Di Pastina, invece, molti lo vedono come la mente di questa strategia che non si è concretizzata né in maggioranza né in Giunta ma che potrebbe trovare terreno fertile fuori dagli ambienti comunale e in un progetto civico ambizioso che si sta concretizzando in vista delle prossime elezioni comunali. Queste restano solo supposizioni.

Barbati e Bernasconi, in una foto di Mondoreale

 

Lo hanno voluto anticipare il sindaco di Sezze. Questa mattina sono andati in Municipio e hanno protocollato le loro dimissioni da assessori, quelle deleghe diventate pesanti per via di una crisi politica che sembra non finire mai. Pietro Ceccano, Paola Di Veroli e Vincenzo Lucarini hanno voluto così recidere quel cordone politico-amministrativo che li legava all’amministrazione comunale da due anni esatti. La lettera si apre con una frase emblematica di Don Milani, ed esprime un rammarico tutto umano per una vicenda finata come un gioco.“ Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia.  Avendo ben presente questa frase di don Milani, siamo diventati, a giugno 2017, assessori. Abbiamo vissuto come un privilegio amministrare la città in cui siamo nati e in cui abbiamo scelto di continuare a vivere. Ci siamo immersi completamente in questa dimensione, pratica ed etica al tempo stesso, con profonda onestà e spirito di servizio. Non sono mancate difficoltà - scrivono i tre ex assessori -  ma a queste abbiamo cercato di sopperire con studio ed impegno, con la bella “fatica” di parlare con tanti. Due anni trascorsi a “seminare” con pazienza, a cercare di indirizzare l’azione amministrativa verso il bene comune. I risultati spesso non sono immediati. Soprattutto abbiamo scelto di non pubblicizzare la buona politica e le buone prassi, convinti fermamente che a contare sono le azioni, non i post sui social. Ora ci viene richiesto un “sacrificio”: le dimissioni. In pericolo è la tenuta stessa dell’amministrazione. Citiamo testualmente “mi servono le vostre caselle libere”. Con il medesimo impegno etico e senso di responsabilità che ci ha finora guidati, rassegniamo le nostre dimissioni. Resta il rammarico, tutto umano - concludono - di non poter godere dei frutti seminati; ma al tempo stesso la gioia di poterne godere in futuro. Come abbiamo portato le nostre professionalità nell’assessorato, così il nostro lavoro si arricchirà per questa esperienza. Il ringraziamento doveroso va ai cittadini, con l’auspicio che a Sezze possa finalmente trovare cittadinanza la bellezza, etica ed estetica, che il nostro paese merita".

 

FINE DELLA PRIMA PARTE DEL GIOCO: "A ME CHE ME TOCCA?"

Con le dimissioni di Ceccano, Di Veroli e Lucarini, finisce la prima parte di un gioco politico che va avanti da 45 giorni. Un gioco che ha visto vinti e vincitori, pedine spostate da una parte e altre accantonate dall'altra. La seconda parte del gioco ci sarà domani, con la nomina dei 3 nuovi assessori. Giocare con le istituzioni è quanto avvenuto in questa fase politica buia per il paese, un gioco al "a me cosa me tocca? come abbiamo più volte detto, un gioco a scacchi dove le caselle libere devono essere occupate per equilibri legati ad accordi pre-elettorali e ad ambizioni personali che ben presto saranno evidenti e sotto gli occhi di tutti... 

I tre ex assessori in una simpatica e satirica vignetta

 

E’ iniziato il conto alla rovescia. Venerdì 12 luglio se il sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo, non dovesse ritirare le dimissioni, il Prefetto di Latina, per scadenza di termini, scioglierà anticipatamente il consiglio comunale e nominerà il commissario Prefettizio che per 9 mesi dovrà amministrare (ordinaria amministrazione) la città. Poi gli elettori setini torneranno alle urne per eleggere il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale.  Intanto nel fine settimana il primo cittadino ha comunicato agli (ex) assessori Pietro Ceccano, Paola Di Veroli e Vincenzo Lucarini la conclusione anticipata del loro incarico assessorile, mentre Antonio Di Prospero e Sabrina Pecorilli resteranno, per il momento, al loro posto. Tra oggi e domani ci sarà l’epilogo di una lunga crisi iniziata 41 giorni fa con il ritiro delle deleghe e concretizzatasi il 22 giugno scorso con le dimissioni del sindaco. Il sindaco domani farà l'ultimo tentativo, metterà tutta la maggioranza di fronte la responsabilità di andare avanti o di lasciare che qualcun altro governi la città con nuove elezioni. Come andrà a finire? Va detto che in questo lungo periodo di stasi politica Di Raimo ha tentato l’impossibile per trovare un accordo tra la maggioranza, ma quando sembrava che fosse giunto a dama ecco che gli equilibri saltavano nuovamente. Adesso l’unica certezza è la scadenza dei 20 giorni, oltre i quali non si potrà andare. Se è ormai certa la decisione di cambiare i tre assessori, comunicata in via ufficiale ai tre, incerta ad oggi è ancora la soluzione trovata per il rimpasto. Come Il pendolo di Foucault le scelte oscillano da una parte all’altra e cambiano continuamente andamento a seconda dei casi. Ci saranno tre assessori esterni? Saranno tre tecnici? Si tenterà di chiedere per l’ultima (ennesima volta) ai tre consiglieri (Bernasconi, Uscimenti e Barbati)  un atto (disperato) di responsabilità? Sarà un Giunta politica con l’ingresso di ex sindaci o ex assessori? Sara una Giunta mista? Sarà un Giunta a scadenza? Tante le ipotesi su cui nessuno però oggi è in grado di scommettere un centesimo. Tornando allora al pendolo di Foucault, questa crisi rischia veramente di partorire un elefante da un topolino qual è sempre stata. Perché è impegnativo costruire un pendolo poiché “piccole imprecisioni possono causare errori nell'oscillazione che mascherano l'effetto della rotazione terrestre”. Le resistenze poi frenano e cambiano l’oscillazione proprio come si sta verificando a Sezze nel post crisi.

 

 

 

E’ andato tutto a carte 48. La crisi politica che attanaglia la città da 35 giorni sta assumendo i contorni di un paradosso esilarante. Ieri sera l’ultima riunione di gruppo saltata per posizioni e linee che non trovano convergenza. Sembra sfumata anche la soluzione dei tre consiglieri dimissionari per entrare in Giunta. Sembrava veramente cosa fatta ma le ultime richieste, seppure legittime, hanno mandato tutto all’aria. Adesso la situazione è ingarbugliata come non mai. Tra dieci giorni esatti (venerdì 12 luglio) scadranno i 20 giorni entro i quali il sindaco Sergio Di Raimo, per legge, può ritirare le dimissioni. Oltre questo tempo massimo le dimissioni diventano irrevocabili e il Prefetto nomina il Commissario con lo scioglimento anticipato del consiglio comunale. La situazione che si è creata si è incancrenita peggio di quanto sia immaginabile, con risvolti pesanti e delicati anche dal punto di vista personale. La sostituzione del vice sindaco in quota alla lista “Sezze Futura” di Enzo Polidoro sembra essere diventato l’ultimo nodo da sciogliere, cosa molto improbabile però. Ed ecco allora che torna in ballo l’ipotesi di nuovi assessori esterni, con i tre ufficiosamente sfiduciati, Paola Di Veroli, Pietro Ceccano e Vincenzo Lucarini, con in tasca un documento congiunto di severo giudizio nei confronti del sindaco per il modo con il quale avrebbe gestito la crisi politica fino ad oggi. I tre sarebbero intenzionati a non accettare una riconferma degli incarichi qualora ci fosse mai questa possibilità, anzi, voci di corridoio, parlerebbero di veleni e rancori dopo quanto accaduto. L’idea di far subentrare in Giunta i consiglieri comunali Giovanni Bernasconi, Armando Uscimenti e Francesca Barbati, dunque, sarebbe tramontata, soprattutto per la fermezza con la quale Bernasconi sembra essere tornato a chiedere alla lista “Sezze Futura” di assumersi le stesse responsabilità degli altri consiglieri comunali. In sostanza Bernasconi non intende accettare il diktat di Enzo Polidoro e quel patto di acciaio che lo lega al vice sindaco Antonio Di Prospero: e' pur vero però che questa lista rappresenta sempre la seconda forza in consiglio comunale. Insomma c’è chi pensa di fare le nozze con i fichi secchi e chi vuole farsi una Giunta completamene rinnovata politicamente.

 

Sono passati ventinove giorni dal ritiro delle deleghe assessorili e, ad oggi, la crisi politica non è ancora rientrata. Il sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo, è ancora alle prese con i “capricci” di qualche consigliere comunale di maggioranza che chiede maggiori garanzie di qualità per il futuro dell’amministrazione comunale. In questo lungo lasso di tempo, però, considerata l’incisiva azione svolta dalle opposizioni nel corso dei primi due anni, tranne il movimento Sezze Bene Comune, sbalordisce il silenzio assordante dei consiglieri comunali del gruppo Biancoleone. Paride Martella, Serafino Di Palma e Giovanni Moraldo sembrano eclissati e quel carattere, quella personalità e quel temperamento che li ha contraddistinti in questi 24 mesi di opposizione sembrano spariti nel nulla. Non si comprende il perché di questa assenza nel dibattito politico: nessun commento, nessuna riflessione, nessuna azione contro una crisi che ha gessato l’ente comunale ancor più rispetto a quanto è stato tanto denunciato dal gruppo Biancoleone in questi mesi. E’ probabile che dietro questo mutismo imbarazzante dei consiglieri comunali ci sia indubbiamente un riserbo, una posizione di rispetto, una indulgenza per un momento molto delicato, ma che sembra rasentare anche una convenienza a scongiurare elezioni anticipate. Il centro destra a Sezze, infatti, non sarebbe pronto per andare alle urne, non è organizzato e non ha una guida. Non ci sono rappresentanti provinciali e regionali che hanno indicato una linea da seguire e un leader da portare a battesimo. Il gruppo non esiste e non ci sono elementi che possano tornare utile al centro destra di Sezze. E’ meglio insomma che il sindaco ci ripensi, è consigliabile rinviare la crisi a tempi migliori, in attesa che il centro destra faccia quadrato e ritrovi una leadership se mai ci fosse. Simile atteggiamento del Biancoleone è quello della Lega di Sezze. Sempre pronta a denunciare ogni malafatta del centrosinistra... ma in questo periodo stranamente in silenzio, in sordina sulla crisi che ha attanagliato l’amministrazione comunale da un mese. Forse allora, in fondo in fondo, sono tutti con il rosario in mano per chiedere che il sindaco faccia questo benedetto rimpasto, quale sia sia, perché all’orizzonte non c’è trippa per gatti.

 

Avere piena autonomia vuol dire essere libero di scegliere i protagonisti per concludere il mandato elettorale. Avere carta bianca significa avere piena facoltà nell’agire. Quello che sta accadendo dal 28 maggio scorso a Sezze ha invece dell’incredibile. Tutti continuano a dire al primo cittadino di avere massima libertà nella scelta della nuova Giunta, come era stato nel passato, ma poi però nei fatti non è esattamente così:  c’è chi in questi giorni gli ha messo i paletti a destra, chi a sinistra, chi ha delegato altri per farlo, chi ha goduto della crisi e chi ne vorrebbe approfittare silenziosamente. Nessuno dei consiglieri comunali è stato obbligato a dimettersi e chi ha dato la sua disponibilità lo ha fatto per senso di responsabilità. Evidentemente, ciò non è bastato, nemmeno le dimissioni del sindaco sembrano aver cambiato alcune posizioni che, individualmente o a coppia, vorrebbero ulteriormente condizionare tutta la maggioranza e lo stesso sindaco. Sarebbe utile a questo punto utilizzare il manuale Cencelli e, con carta e penna alla mano, assegnare assessori e deleghe in base ai voti presi dai singoli e dalle liste. Allora sì che ogni discussione e rivendicazione cadrebbe come un fico secco, e la famosa frase: “A me che me tocca?” non avrebbe più alcun peso.  

 

 

Primi commenti politici dopo le dimissioni del sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo. Il capogruppo consigliare del Pd, Armando Uscimenti, in una nota ufficiale parla della vicenda che ha portato il primo cittadino a rimettere il mandato. Personalismi e subdoli giochi di potere contro il bene comune, a vantaggio di strategie e interessi personali. Ecco la nota del capogruppo: "Dopo la notizia delle dimissioni del sindaco Sergio di Raimo, tanti cittadini e amici mi hanno contattato per chiedermi spiegazioni sulla situazione politica amministrativa che hanno portato il sindaco a rassegnare le dimissioni. Per queste ragioni - scrive Uscimenti - ho ritenuto doveroso esprimere il mio pensiero. Voglio esprimere la mia vera solidarietà alla scelta dolorosa del sindaco Sergio di Raimo. Sin dell'insediamento in consiglio comunale ho condiviso con fiducia e devozione il progetto del sindaco. Quando il sindaco ha chiesto a noi consiglieri la disponibilità di scendere in campo per risolvere la delicata situazione politico/amministrativo ho ritenuto opportuno e doveroso da parte mia rinnovare l'atto di fiducia, mettendomi a completa disposizione per il bene della cittadinanza e assumendomi tutte le responsabilità che ricopro da consigliere comunale, facendo fede ai miei ideali. Ho deciso di mettere da parte l'interesse personale senza cedere il passo a vili giochi di potere e subdole tattiche politiche, dando la più vera e concreta disponibilità per cercare di uscire al più presto dalla situazione che si era creata. Purtroppo non tutti hanno avuto la lucidità e la responsabilità di venire incontro alle esigenze della cittadinanza e di fornire un contributo reale all'azione amministrativa ma, al contrario, hanno fermentato la crisi politica, mossi da interessi di altra natura. Per questi motivi  - aggiunge - mi sento di condividere in pieno la scelta del sindaco, segnale di maturità politica e di onestà amministrativa, che non vuole cedere il passo a compromessi ma che, al contrario, mette al primo posto il bene della comunità. Ringrazio il sindaco Sergio di Raimo, i colleghi amministratori e consiglieri comunali che si sono adoperati in maniera vera, mostrando devozione e serietà. Voglio ringraziare i colleghi consiglieri dell'opposizione che hanno mostrato grande rispetto e discrezione in questi giorni giorni particolarmente delicati. Il mio augurio - chiude la nota del capogruppo - è che da questa scelta possa scaturire una concreta e vera presa di responsabilità e di consapevolezza da parte di chi finora non è stato in grado di fornirla, nell'ottica di scongiurare nuove elezioni garantendo un governo e non un lungo commissariamento, per il bene dei nostri cittadini".

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