La misura è colma. Non è più accettabile che la città, a partire dal centro storico, si svegli ogni mattina in condizioni indecenti per la presenza di rifiuti lasciati per strada e per i vicoli. Se non fosse per la totale abnegazione degli operatori ecologici, Sezze sarebbe giornalmente una discarica a cielo aperto, con seri problemi di igiene. E’ ormai assodato che esistono dei residenti che non rispettano le regole, non pagano la Tari perché fantasmi nei registri della SPL e se ne fregano del decoro e dell’igiene pubblica. Ammassati in cantine o in appartamenti scandalosi, un giorno si e l'altro pure, lasciano i rifiuti per strada in barba al regolamento, al calendario settimanale del conferimento dei rifiuti e irrispettosi, quasi a mo’ di sfottò, verso quei cittadini che pagano le tasse e rispettano il regolamento della SPL. Per molti esiste solo la giornata dell'indifferenziata e degli ingombranti. Cosa sta facendo questa amministrazione comunale per mettere fine a questo vergognoso fenomeno? Nulla! E lo dicono i fatti e le percentuali, con Sezze fanalino di coda in tutta la provincia con un misero 21, 62 % di differenziata. Basta con i proclami, i cittadini- contribuenti sono stanchi di essere presi per i fondelli da chi non paga le tasse, non rispetta le regole e sporca la città. Esiste un problema di irregolari? Sì, va affrontato. Non ci sono i controlli, non c’è un piano dei rifiuti e si va avanti per inerzia, si campa alla giornata. Quante foto trappole esistono? 4 per tutto il territorio? Numeri ridicoli. L’assessore all’ambiente Giancarlo Siddera, in Giunta ormai da un anno, è a conoscenza della situazione dei rifiuti? Il presidente della SPL Giovanni Rosella come pensa nei fatti di risolvere questo problema? L’amministrazione comunale ha una idea di città? Esiste una politica ambientale per cambiare questa realtà vergognosa? Quanti sono gli irregolari? Quanti i residenti in nero? All'indomani dell'elezione a sindaco, il sottoscritto che allora scriveva per un quotidiano cartaceo, chiese a Sergio Di Raimo quale fosse la sua priorità. Il sindaco mi rispose il decoro urbano. Sono passati 3 anni e vorrei tanto fargli la stessa domanda. Ovviamente per smentite o repliche siamo come sempre a disposizione.
Rifiuti gettati in pieno centro questa mattina a Sezze
Il sindaco di Roccagorga, Nancy Piccaro, interviene in merito alla seduta straordinaria del Consiglio comunale di ieri sull’azienda speciale Vola, ente strumentale del Comune stesso,e afferma: “Con assoluta democraticità la maggioranza ha accettato, su richiesta della minoranza, di relazionare sulla situazione dell’Azienda Vola. Una situazione economico- finanziaria delicata dovuta a molte cartelle dell’Agenzia delle entrate relative a mancato versamento di tributi negli anni precedenti e che ora l’azienda si ritrova a dover pagare con rate che diventano sempre più gravose per le casse dell’azienda stessa. Come Amministrazione, all’inizio del nostro mandato avevamo la percezione che l’azienda potesse avere uno stato di equilibrio delicato e per tale motivo abbiamo scelto di mantenere lo status quo, prorogando la dirigenza esistente confidando nella loro conoscenza di tutti I meccanismi di cui sopra per far si di poter traghettare l’azienda stessa verso una gestione più puntuale, che non creasse scossoni tali da provocare una situazione di incertezza. Purtroppo così non è stato, perché malgrado i vertici prorogati l’azienda è incappata nel blocco dei conti a causa di una cartella dell’Agenzia delle Entrate non pagata, di oltre centomila euro, pervenuta all’azienda in data 2-5-2019, cioè prima del nostro insediamento. Adesso stiamo lavorando per riconnettere tutta la situazione finanziaria, per fronteggiare ed onorare i debiti, e garantire i lavoratori. Al riguardo, è stata anticipata la Cassa Integrazione a tutti i dipendenti in questo periodo di emergenza. Chiediamo a tutto il Consiglio comunale di usare rispetto per i lavoratori e per l’azienda stessa abbassando i toni affinché si possa lavorare con serenità per affrontare tutta la situazione per il bene della comunità. L’impegno dell’amministrazione, insieme al lavoro svolto dell’attuale direttore, sta dando i suoi frutti e ci siamo avviati verso la riduzione del debito: per tale motivo troviamo assolutamente strumentale l’azione della minoranza volta ad ostacolare l’attività di rilancio dell’Azienda attraverso una gestione virtuosa e puntuale. La minoranza, però, chiede di indagare sull’azienda speciale, continuando anche a contestare la modalità dell’avviso pubblico per la selezione dei componenti della dirigenza, certo non si era abituati a questa trasparenza perché non si trova agli atti alcuna procedura di evidenza pubblica in tutti gli anni precedenti. Ad oggi appare alquanto anacronistico che un consigliere che ha ricoperto per dieci anni il ruolo di vicesindaco pensi solo ora alla necessità di vigilare sull’azienda quando avrebbe dovuto farlo durante tutti gli anni del suo mandato ed evitare che l’azienda accumulasse i debiti ad oltranza che oggi si ritrova. Stessa cosa per l’altro consigliere, che era membro del cda dell’azienda, ragion per cui avrebbe avuto in mano gli strumenti idonei per cercare di traghettare l’azienda verso una gestione più oculata. Non l’hanno fatto quando era loro preciso dovere ed ora vogliono addossare responsabilità ad altri. Ormai il loro tempo è finito e questa maggioranza sta lavorando per riportare la situazione in una condizione di sicurezza, in piena sinergia con i lavoratori e con le Rappresentanze sindacali”.
Partiti locali: chi e cosa rappresentano oggi?
Scritto da Alessandro Mattei
La crisi dei partiti politici è sempre più evidente, i cosiddetti "tradizionali" oggi rappresentano una cerchia di persone e sono solo un cartello elettorale, un contenitore vuoto da riempire di nomi per questa o per quella tornata elettorale. Questa crisi è sconcertante ancor più a livello locale, dove le segreterie e i direttivi rappresentato se stessi nella migliore delle ipotesi. Se c’è un confronto e (quasi mai) una discussione su alcune tematiche, queste sono fortemente condizionate comunque dai vertici, ossia da una componente ristretta di persone che spesso ricopre un ruolo istituzionale e che non ha contatti con la comunità locale. Nel corso degli anni la crisi dei partiti locali ha travolto il concetto di politica e di democrazia che conosciamo, ha svuotato una tradizione partitica che anche a Sezze era fortemente legata all’opinione pubblica, ai bisogni dei cittadini, una storia di personaggi politici che sapeva andare oltre il voto d’opinione. I partiti erano luoghi di confronto e punti di riferimento e cassa di risonanza delle esigenze dei cittadini, erano botteghe di artigianato politico dove si analizzavano le istanze locali e si cercava di affrontarle per risolverle. Il direttivo era una cosa seria, si discuteva fino a sera e poi il segretario, nelle sue prerogative, sintetizzava quanto discusso, dal primo all'ultimo iscritto, ed il capogruppo in consiglio riportava la proposta e l’idea del suo partito: era il portavoce in aula di tutti e non di se stesso. Oggi i partiti locali sono allo sbando e sembrano inutili ai fini della discussione e dei bisogni della comunità, nonostante però vogliano far sembrare sempre il contrario. I Partiti sono diventati specchietti per le allodole nei confronti di chi ancora si sente parte di una idea o addirittura di una ideologia. Siamo al medioevo, siamo alla retorica, si rasenta il ridicolo come abbiamo ultimamente visto anche in merito alle ultime discussioni che hanno acceso dibattiti nella città. Ma dove sono i rappresentati dei partiti? A Sezze esiste un Partito Democratico? A Sezze esiste una Lega? A Sezze esiste Forza Italia? Esiste Fratelli D’Italia? Se sì, come e quando intervengono nelle discussioni e nei problemi reali della città non è dato sapere. Al contrario esistono forze civiche e singoli cittadini che vivono la città tutti i giorni, esistono rappresentanti istituzionali che lavorano senza sosta al di sopra di una etichetta politica ma lo fanno solo per spirito di sacrificio e di appartenenza ad una comunità che continua a perdere valori e punti di riferimento. Qualche anno fa i progetti civici venivano bollati come aggregati di cani sciolti, senza una guida. Oggi dal mio punto di vista rappresentano autonomia, coraggio sociale e democrazia popolare. Restiamo come sempre a disposizione di tutti per repliche o smentite con fatti concreti e non chiacchiere perditempo.
Una raccolta differenziata bocciata, senza possibilità di appello. Un vero disastro per il Comune di Sezze, fanalino di coda della Provincia di Latina. La normativa italiana fin dal 2006 stabiliva che gli ATO costituiti o i Comuni avrebbero dovuto raggiungere l’obiettivo del 65% della raccolta differenziata già entro il 31 dicembre del 2012. A questa normativa sono successivamente intervenute delle deroghe per raggiungere l’obiettivo del 65% entro il 2020. A Sezze siamo all’anno zero, con percentuali veramente vergognose. L’andamento degli ultimi anni fa capire di cosa stiamo parlando, con percentuali di conferimento del Comune di Sezze ancora bassissime. In tre anni, e cioè dal 2016 al 2019, siamo addirittura peggiorati rispetto ad atri Comuni che con difficoltà hanno comunque risalito la cima. I consiglieri comunali dell’opposizione, compatti più che mai, hanno presentato al riguardo una mozione che deve essere – per regolamento – discussa entro 20 giorni. “La percentuale di raccolta differenziata a Sezze nell’anno 2019 del 21,62% ci vedrà sicuramente posizionati al penultimo posto in Provincia di Latina – leggiamo nella mozione presentata oggi - con gravi ripercussioni in termini di immagine. Nonostante tutti i finanziamenti assegnati dalla Provincia di Latina per il potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani, il comune di Sezze diventa in Provincia fanalino di coda, con Comuni che hanno raggiunto l’85% di R.D. Al Comune di Sezze nell’anno 2020 il costo del servizio raccolta rifiuti urbani sarà di circa di 4.300.000,00 Euro, mentre la PMF con incarico professionale conferito dalla stessa SPL per l’affidamento del servizio di realizzazione di un progetto tecnico-finanziario mirato alla riorganizzazione ed efficientamento del servizio di Igiene urbana ed incremento della raccolta differenziata aveva proposto due soluzioni: soluzione 1 - Porta-a-porta spinto costo annuo pari ad € 2.374.075; Soluzione 2 – Raccolta mista ingegnerizzata costo annuo pari ad € 1.727.627”. I sei consiglieri comunali Serafino Di Palma, Paride Martella, Giovanni Bernasconi, Rita Palombi, Eleonora Contento e Giovanni Moraldo chiedono quindi che in materia del servizio di raccolta RSU e di raccolta differenzaita sia avviata una attenta riflessione in seno al Consiglio Comunale per invertire la rotta ed adottare misure correttive per un nuovo piano di riorganizzazione del Servizio. Si chiede al sindaco che “venga fatta in Consiglio Comunale una ricognizione del servizio di raccolta RSU e di R.D. per affrontare tutte le criticità esistenti ed avviare un nuovo piano di riorganizzazione del Servizio”.
L'architetto Maurizio Baratta interviene sulla ormai nota vicenda dei lavori al Belvedere setino. L'ex assessore all'urbanistica della Giunta Campoli propone una soluzione veloce e ideale, e cioè invita Don Massimiliano Di Pastina a posizionare la Statua di San Lidano che lui donerà alla città nella sua parrocchia di Santa Lucia a Sezze. "A suo tempo - scrive Baratta - ho espresso le mie considerazioni dal punto di vista tecnico sulle procedure adottate, rilevando come fossero state lacunose così come molti altri hanno dichiarato pubblicamente. Manifestai una certa contrarietà per quella localizzazione, non tanto per le nebulose e poco trasparenti procedure tecniche, ma per motivi emozionali, gli stessi che il sindaco ha ricordato con dovizia di particolari durante il consiglio comunale e che mi hanno riportato indietro negli anni, quasi a toccare con mano uno spaccato di vita che anch’io ho vissuto, luoghi e persone che avevo dimenticato e che sono riapparse nei miei pensieri. E’ nella prerogativa del consiglio comunale decidere quale soluzione adottare. Voglio auspicare che si faccia con celerità così da riconsegnare quello spazio alla città e senza che ci siano celebrazioni di vittoria da parte di nessuno ma, agendo con un forte senso di responsabilità che la decisione richiede. Sono evidenti gli aspetti sociali che questo argomento ha creato, in particolare, la discussione sul posizionamento della statua del Santo patrono, sta generando una profonda divisione all’interno del paese. Un argomento che ha catalizzato l’interesse di buona parte della città e non solo". Per Baratta il consiglio comunale è sovrano nelle decisioni, e sarà quest’organo istituzionale a dover decidere se collocare o meno la statua sul belvedere. "In ogni caso - aggiunge - è legato all’adozione di provvedimenti di atti che non dovrà lasciare alcun dubbio sulla legittimità di quest’ultimi, considerato che gli interventi pubblici, come quelli privati che risultano difformi alla normativa urbanistico-edilizia, sono soggetti al potere di annullamento regionale entro dieci anni dalla loro adozione". L'ex assessore ritiene che sia giusto che la collocazione della statua sia vincolata al "riavvio delle procedure con un intervento pubblico dopo aver acquisito la proprietà della statua al patrimonio dell’ente. L’altra ipotesi, che personalmente reputo quella più opportuna, - chiarisce -prevede la possibilità di localizzare la statua in un luogo diverso procedendo al ripristino dello stato dei luoghi sul belvedere".
Ed ecco la proposta di Baratta:
"Conosco Don Massimiliano Di Pastina, sacerdote, parroco, responsabile capitolare, stretto collaboratore del vescovo, persona di grande cultura, e come me parrocchiano di Santa Lucia. Santa Lucia è la più ampia e popolosa parrocchia del comune di Sezze. La sua chiesa in via Sedia del Papa, è stata costruita pochi anni fa, con alcune parti ancora in fase di ultimazione. Si affaccia direttamente su quella pianura dove il santo ha vissuto. Perché non prendere in esame la possibilità di collocare la statua all’interno del cortile della chiesa di Santa Lucia, affacciato verso la pianura? Con un semplice titolo edilizio in area privata, e vista la celerità con la quale si rilasciano i pareri della soprintendenza e considerato che non occorre un basamento alto perché il santo deve stare con “i piedi a terra in mezzo alla gente”, in breve tempo, la statua potrebbe essere posizionata. L’importo preventivato, decurtato delle spese per la realizzazione della statua sarebbe sufficiente a collocare il santo patrono nella nuova posizione e nel contempo a ripristinare lo stato dei luoghi al “ muro della tera”. E se la somma prevista dovesse essere insufficiente, sono certo che la generosità dei fedeli non faccia mancare un contributo".
Il diritto di respirare di George e la pandemia del razzismo
Scritto da Luigi De Angelis
“Essere nero negli Stati Uniti non dovrebbe equivalere a una sentenza di morte” (Jacob Frey, sindaco di Minneapolis – Minnesota).
L’omicidio di George Floyd da parte di Derek Chauvin, Ufficiale della Polizia di Minneapolis, occupa da settimane le pagine dei giornali, i notiziari televisivi, ha vasta eco sui social. George Floyd è l’ultimo di una lunga lista di cittadini afroamericani uccisi dalla polizia, come Eric Garner soffocato durante un tentativo di arresto a State Island, New York, Philando Castile ucciso vicino a Minneapolis e segue altri casi di violenza contro persone di colore, come Ahmaud Arberi, morto a Brunswick, nel sud della Georgia, per le ferite da arma da fuoco riportate mentre cercava di scappare da due uomini, padre e figlio, che lo avevano inseguito mentre faceva jogging.
Secondo Amnesty International la polizia USA commette frequenti violazioni dei diritti umani. Tra i 25 e i 29 anni l’arresto è la sesta causa di morte per gli uomini. Un afroamericano ha il triplo delle probabilità di essere ucciso rispetto a un bianco e il doppio rispetto a un latinos. Nel 2019 sono state 1099 le persone uccise dalla polizia e numerosi gli episodi di ricorso inutile, eccessivo e illegale alla forza. Negli USA mancano norme regolanti l’attività della polizia coerenti con il Diritto Internazionale, per il quale l’uso della forza è legittimo solo come estrema ratio e come risposta a una minaccia immediata alla vita di altre persone. I controlli di polizia avvengono seguendo le indicazioni del Racial Profiling, per il quale il fattore etnico unito ad altri elementi induce a sospettare le persone e a reagire a prescindere dai dati oggettivi: in autostrada un bianco corre in auto perché ha fretta di andare a lavoro, uno di colore perché ha compiuto una rapina e sta scappando. Assurdo ma è così. La diffusione incontrollata delle armi, infine, fa si che la polizia non sa se il fermato è armato, è condizionata dalla paura di reazioni violente e numerosi agenti rimangono uccisi.
La morte di George Floyd è divenuta un caso politico. Immediatamente è partita una campagna spontanea di attori, cantanti, personaggi pubblici e sportivi contro il razzismo, la segregazione e gli abusi della polizia. Cortei e proteste pacifiche hanno invaso le città americane e sono culminate nella grande marcia di Washington. A manifestare sono gli afroamericani, i più prossimi alla vittima, ma anche bianchi, latinos, donne e esponenti delle minoranze. Negozi assaltati e saccheggi sono fatti gravi, ma si è trattato di episodi isolati, opera di gruppi radicali, di profittatori e di suprematisti bianchi, estremisti di destra intenzionati a fomentare i disordini nel folle tentativo di scatenare la guerra civile e costruire una nazione razzialmente pura, come ha confermato il Procuratore Generale William P. Barr, dai quali ultimi non ha mai preso le distanze il Presidente Trump, che con i suoi interventi sui social, il suo brandire blasfemo Bibbia e fucile esacerba le tensioni interrazziali nella speranza di lucrarne elettoralmente. Importanti esponenti repubblicani si sono dissociati da Trump. L’ex capo del Pentagono, il generale James Matthis, lo ha accusato di violare la Costituzione quando ha ipotizzato l’uso dell’esercito contro i dimostranti. In molte città i poliziotti, come lo sceriffo di Flint Chris Swanson, hanno solidarizzato con i manifestanti, rifiutandosi di sostenere a priori i colleghi picchiatori e assassini. L’irrisolta questione razziale, soprattutto nel Middle West, si è saldata a diseguaglianze, precarietà, perdita di diritti e svuotamento della democrazia, fattesi insostenibili con la pandemia, che ha reso più fragili latinos e afroamericani rispetto ai bianchi, li ha esposti a tassi di mortalità per Covid-19 più elevati e agli effetti devastanti della crisi economica.
Le piazze di tutto il mondo si sono riempite di dimostranti. La lotta a razzismo, abusi della polizia e discriminazioni riguarda non solo gli USA ma tutte le nazioni, Italia compresa. La crisi economica, le diseguaglianze, l’insofferenza verso l’immigrazione che colpiscono il nostro paese rischiano di innescare conflitti tra ultimi e penultimi, anche grazie a quanti usano in modo irresponsabile media e propaganda e agiscono su paure e frustrazioni di persone alla ricerca del capro espiatorio da incolpare per le proprie difficoltà. In Italia il razzismo non è un fenomeno occasionale ma profondo e strutturale, con retaggi storici e culturali. La sua recrudescenza è effetto del malessere sociale diffuso, sul quale occorre intervenire per scongiurare derive pericolose sia aggredendo le povertà economiche, valoriali e culturali, sia apportando correttivi lessicali e comunicativi. Parlare di intolleranza per il diverso e non di razzismo è sbagliato, significa spostare l’attenzione dall’aggressore all’aggredito, giustificare la discriminazione a causa della diversità della vittima. Antiziganismo, antisemitismo, antimeridionalismo, omofobia, l’equazione falsa immigrazione / invasione di massa, nascono e si alimentano nello stesso brodo di coltura. Il razzismo non si manifesta solo con l’affermazione del concetto di razza, scientificamente infondato e aberrante, ma anche sostenendo l’incomponibilità delle diversità culturali, etniche, di genere e l’impossibilità di trovare un terreno condiviso di valori e principi democratici, tollerando abusi e violenze gratuite della polizia, criminalizzando gli immigrati per cui, in barba alle statistiche e alla realtà, sono tutti stupratori, ladri e assassini, escludendoli dalla titolarità di diritti e doveri, lasciandoli in balia di sfruttatori senza scrupoli che li impiegano nel lavoro nero in condizioni disumane e con salari indegni, fomentando l’identitarismo settario delle comunità e ostacolando le politiche di integrazione e accoglienza.
Non si tratta di distribuire briciole di compassione, aiuto e solidarietà, di esprimere parole di condanna degli atti di razzismo, di essere buonisti (sempre meglio di essere cattivisti comunque), ma di riconoscere dignità e diritti alle persone e in particolare alle diverse minoranze. È questione di civiltà e prima ancora di umanità. L’esperienza degli USA ci insegna che razzismo, emarginazione, comportamenti discriminatori provenienti dalle istituzioni, povertà e violenza lasciati prosperare e anzi istigati in modo irresponsabile, sono una miscela esplosiva, foriera di spaccature sociali dagli effetti catastrofici per la tenuta delle nostre comunità.
Il consigliere comunale Serafino Di Palma sulla tempistica batte tutti. Non solo azzecca i testi storici giusti ma riesce anche a beccare i decreti giusti, quelli che possono dare una mano alla comunità e all'amministrazione comunale. In materia di Edilizia scolastica il consigliere comunale di Biancoleone infatti tira fuori dal cilindro uno di quei Decreti che danno poteri speciali ai Sindaci per accelerare gli interventi. E dato che la tempistica resta il vero problema dei lavori indifferibili della Valerio Flacco, dopo che le somme ormai (a quanto pare) sono state recuperate, Di Palma suggerisce al primo cittadino una opportunità da non perdere. “La legge di conversione del Decreto Scuola del 6 giugno 2020, n. 41, recante «Misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato, nonché in materia di procedure concorsuali e 2 di abilitazione e per la continuità della gestione accademica», - leggiamo nella lettera firmata dai consiglieri del Biancoleone - conferisce, fino al 31 dicembre 2020, a sindaci e i presidenti delle province e delle città metropolitane poteri commissariali. Per garantire una più rapida esecuzione (in tempi utili per l’avvio del prossimo anno scolastico) degli interventi di ristrutturazione e di nuova costruzione in ambito di edilizia scolastica, in ottemperanza alle misure imposte per il contenimento del contagio, i poteri conferiti ai sindaci e ai presidenti delle province e delle città metropolitane per interventi infrastrutturali ritenuti prioritari, sono quelli previsti nell’art. 4 del, commi 2 e 3 dello Sblocca Cantieri (Dl 32 del18 aprile 2019) che qui di seguito riportiamo gli stralci. Art. 4. (Dl 32 del18 aprile 2019) Commissari straordinari, interventi sostitutivi e responsabilità erariali […] Per le finalità di cui al comma 1, (interventi infrastrutturali ritenuti prioritari, ndr) ed allo scopo di poter celermente stabilire le condizioni per l’effettiva realizzazione dei lavori, i Commissari straordinari, individuabili anche nell’ambito delle società a controllo pubblico, cui spetta l’assunzione di ogni determinazione ritenuta necessaria per l’avvio ovvero la prosecuzione dei lavori, anche sospesi, provvedono all’eventuale rielaborazione e approvazione dei progetti non ancora appaltati, operando in raccordo con i Provveditorati interregionali alle opere pubbliche, anche mediante specifici protocolli operativi per l’applicazione delle migliori pratiche”. L’approvazione dei progetti da parte dei Commissari straordinari, d’intesa con i Presidenti delle regioni territorialmente competenti, sostituisce, ad ogni effetto di legge, ogni autorizzazione, parere, visto e nulla osta occorrenti per l’avvio o la prosecuzione dei lavori. “Per l’esecuzione degli interventi – aggiunge Serafino Di Palma - i Commissari straordinari possono essere abilitati ad assumere direttamente le funzioni di stazione appaltante e operano in deroga alle disposizioni di legge in materia di contratti pubblici, fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione”. Insomma per i lavori di messa in sicurezza dell’istituto di Via Bari, con l’adozione di questo provvedimento, i tempi potrebbero essere brevissimi rispetto a quelli di una gara e di un affidamento normale. Basterebbe, a questo punto, mettere in atto il decreto.
L'Istituto Valerio Flacco di Sezze Scalo
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Ripartire dalle piccole scelte, passo dopo passo, per arrivare a recuperare ciò che di bello ancora ci offre la nostra città. Nel Bilancio di previsione 202-2022 approvato dalla maggioranza che sostiene il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo sono state stanziate risorse che, seppur minori, potrebbero riaccendere il motore e avviare un percorso di attenzione e sensibilità diverse rispetto al passato. Il Comune di Sezze, ad esempio, ha stanziato 50 mila euro per riqualificare tutta l’area verde del Parco della Rimembranza. Verranno installati nuovi giochi e ci sarà una maggiore attenzione per il decoro del Monumento. Lo ricorda in un post anche il presidente del consiglio Enzo Eramo. “Il Comune ha stanziato 50 mila euro per riqualificare tutta l'area del monumento con nuovi giochi, relativa messa in sicurezza e pavimento anti trauma. Sicurezza ma anche decoro urbano. Sezze deve investire nella sua bellezza e cominciare dai piccoli è una scelta”. Altra importante risorsa stanziata nel documento programmatico ed economico approvato 15 giorni fa dall’Ente sono i 58 mila euro per la ZTL. Finalmente verranno messe a punto zone a traffico limitato per il centro storico di Sezze. Le consigliere comunali Francesca Barbati e Marzia Di Pastina, presidenti delle commissioni interessate, hanno già avviato un iter e degli incontri con gli operatori economici della città per parlare del progetto. L’idea è quella di sperimentare una ZTL che da via Roma arrivi fino a Piazza De Magistris, lasciando pedonale il centro storico. L’istituzione di una Zona a Traffico Limitato per i soli residenti è presente in moltissimi comuni anche in assenza di parcheggio nelle immediate vicinanze nel centro storico, come è il caso di Sezze. Insomma le somme ora sono disponibili, l'amministrazione comunale vuole attivarsi subito per passare ai fatti in breve tempo.
Le consigliere comunali di Sezze Bene Comune si dissociano da ogni forma di comunicazione “diffusa in maniera impropria da profili social non gestiti direttamente dall’Ente comunale”. Già il 27 aprile scorso il gruppo consiliare aveva protocollato una interrogazione in merito. “In questo momento di crisi globale legata all’emergenza Covid-19 - si legge - stiamo assistendo a numerosi interventi di comunicazione anche della Pubblica Amministrazione. Comuni, province, regioni, ministeri, servizi sanitari locali e nazionali hanno attivato tutti i canali possibili per mantenere aggiornati i cittadini e arginare la diffusione di fake news o contenuti impropri. Il necessario cambio di cultura che deve avvenire nell’istituzione che, se presente su un qualsiasi social network, deve comprendere che si tratta di un mezzo di conversazione, non di comunicazione diretta e unilaterale come, per esempio, il sito web. Questa caratteristica aumenta esponenzialmente l’efficacia del contatto con il cittadino”. I social network – ricordano Rita Palombi ed Eleonora Contento - sono uno strumento accessibile a una larga fetta della popolazione che li utilizza per informarsi, condividere e partecipare, “sono un veicolo importantissimo anche per accorciare la distanza tra istituzione e cittadino, aumentando il rapporto di fiducia e implementando i canali di ascolto forniti dalla PA”. La Legge 150/2000 definisce le attività di informazione e comunicazione istituzionali, che può verificarsi anche attraverso i social network se, tra le altre cose, promuovono le conoscenze allargate e approfondite su temi di rilevante interesse pubblico e sociale e favoriscono processi interni di semplificazione delle procedure e di modernizzazione degli apparati. Per queste ed altre ragioni e finalità le consigliere chiedono al sindaco se “sono stati individuati i due Social Medie Policy per l’Amministrazione Comunale di Sezze (Social Media Policy interna, Social Media Policy Esterna). Come è composta la struttura organizzativa per le comunicazioni dell’ente sui Social, qual è la pagina social ufficiale dell’amministrazione comunale e, infine, chi si occupa dell’Ufficio stampa del Comune di Sezze?”. Domande alle quali chiedono risposte.
Contento e Palombi
La pianura è la mia terra sul belveder nessuna guerra!
Scritto da redazione
Lì dove era il Belvedere
ora giace un gran cantiere.
Uno spazio indefinito
In cui ogni sguardo era rapito.
Verso il mare ed i tramonti
il sezzese amava far racconti:
su gli murodellatera
era sempre primavera.
Poi un pilastro di cemento
portò solo freddo e vento
e lo spazio indefinito
sembrava ormai così finito.
Giochi, storie e quel vissuto
tutto quanto ormai abbattuto!
Ma ecco ora un buon santo
che per noi è solo un vanto,
si poggiò sulla seduta
con lo sguardo alla veduta
e con tono impetuoso
condannò l'uomo altezzoso!
"Sono umile agricoltore
Pace ai setini nel cuore!
La pianura è la mia terra
sul belveder nessuna guerra!"
Si è concluso poco fa il consiglio comunale con all’ordine del giorno la donazione della Statua di San Lidano e l’annessa convezione di progetto. I consiglieri comunali dopo un lungo dibattito hanno sospeso i lavori su richiesta del consigliere comunale Mauro Calvano. La maggioranza si è riunita per quasi un’ora e alla ripresa dei lavori il sindaco Sergio Di Raimo ha comunicato che sulla delibera all’ordine del giorno non vi era una totale convergenza della maggioranza e ha annunciato che invece sulla proposta di cambiare il progetto (non quella annunciata ad inizio della seduta che prevedeva solo l’eliminazione del basamento della statua) è stata trovata una maggioranza qualificata. I consiglieri di maggioranza alla ripresa dei lavori hanno votato quindi il ritiro dell’ordine del giorno e si sono impegnati a iniziare un nuovo iter progettuale per la donazione della Statua al Belvedere. Non è stato ancora comunicato cosa intende fare l’amministrazione comunale di Sezze, ma dai commenti si evince che una soluzione diversa dall’attuale progetto ha trovati tutti uniti. Anche l’iter da seguire sarà diverso, il nuovo progetto sarà discusso dalle commissioni competenti e poi passerà in aula per essere definitivamente approvato. Al sindaco Di Raimo, al presidente del consiglio Eramo e ai consiglieri tutti va riconosciuto il merito di aver ascoltato anche la voce dei cittadini che in questo periodo si erano divisi sul progetto originario.