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Alessandro Mattei

Alessandro Mattei

 

 

“Vogliamo restituire dignità al nostro centro storico, partendo dalla chiusura delle maggiori piazze durante l'estate per renderle vivibili senza soste selvagge”. Il sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo, si riferisce alle ultime deliberazioni di Giunta comunale approvate nei giorni scorsi. Il primo cittadino, di concerto con gli uffici comunali, ha lavorato per mettere a punto un primo piano di isole pedonali per il centro storico, sperimentando in qualche modo quella che sarà poi la ZTL per il cuore del paese. Già da oggi Piazza dei Leoni sarà chiusa a partire dalle ore 9 fino alle 20 per i giorni infrasettimanali e fino all’una di notte per il venerdì, sabato e domenica. Il sindaco fa sapere che in questi giorni stanno lavorando anche per trovare una celere soluzione per Piazza De Magistris, cosicché da via Roma fino a San Pietro i cittadini potranno vivere e godersi il centro storico durante l’estate setina. Per tutti i commercianti della zona del centro storico sono già stati concessi gratuitamente spazi e suolo pubblico per ampliare all’esterno le loro attività. “Siamo andati incontro alle esigenze dei cittadini e dei commercianti – ha aggiunto Di Raimo – vogliamo che il nostro centro storico torni ad essere il cuore pulsante della nostra città e centro di aggregazione e attrazione turistica”. La decisione di chiudere le Piazze alle auto è indubbiamente un atto politico giusto che rappresenta una intenzione positiva per rilanciare le attività ed il centro storico durante la stagione estiva. Liberare tutte le Piazze della città dalle auto e dai cantieri, vuol dire restituire spazi ai cittadini. Se è vero che il problema dei parcheggi esiste, e che andrebbero trovate soluzioni alternative, come ad esempio l’idea di una circonvallazione con parcheggi che da porta Pascibella arrivi fino a Porta Romana, è altrettanto vero che fuori dal centro storico esistono già degli spazi pubblici dove parcheggiare: Vallicella e Anfiteatro, giusto per citarne due. Non si capisce poi perché non è un problema quando un sezzese va a Sermoneta ed è costretto a parcheggiare in terreni scoscesi e nelle fratte per poi risalire su in paese, mentre lo diventa a Sezze se deve parcheggiare fuori porta. Ricordiamoci infine che durante le maggiori manifestazioni culturali la città è capace di ospitare 50 mila persone con un centro storico chiuso al traffico. Insomma l’erba del vicino resta sempre più verde.

 

 

Il Parco della Rimembranza di Sezze è diventato un luogo di degrado. Un bivacco di malintenzionati, dove di giorno e di notte si consuma droga, si beve birra e si abbandonano rifiuti di ogni genere. La denuncia parte da un gruppo di genitori che amano frequentare l’area verde della città, un luogo bellissimo al centro della città, un parco simbolico per molte generazioni di Sezze. Chi non si è mai seduto nei fossetti? Chi non ha mai giocato alla pista? Chi non è andato mai a flirtare e a tubare come due colombine? Eppure oggi il Monumento rappresenta altra cosa, rappresenta pericolo e paura e sporcizia. Ma la politica dove sta? I nostri rappresentati istituzionali vedono cosa sta accadendo in giro? Non ci sono controlli, la mattina gli operatori ecologici sono costretti a ripulire immondizia sparsa ovunque. Il parco è frequentato da molti bambini i quali sono costretti ad assistere a scene indecorose, a ragazzi che fanno uso di droghe e non rispettano l’ambiente. “Abbiamo paura di portare i nostri bambini – ci hanno raccontato alcuni genitori – qui si consuma e si spaccia droga alla luce del sole e spesso ci sono scene di violenza tra gruppi di ragazzi ubriachi che bivaccano tutto il giorno e poi lasciano vetri e altri rifiuti sparsi per il parco. Bottiglie rotte ne troviamo ovunque, i bambini non possono giocare liberamente. Chiediamo al sindaco Sergio Di Raimo, responsabile della pubblica sicurezza, di intervenire e di chiedere controlli a tappeto. Siamo indignati, il Monumento sembra un far west”. Uno schifo insomma, un abbandono totale. La sicurezza e la felicità dei bambini è sopra ogni cosa e così deve essere, senza se e senza ma. 

Martedì, 23 Giugno 2020 05:44

Il Comune di Sezze sbarca su Youtube

 

Il Comune di Sezze sbarca sul canale Youtube. L’ente comunale mediante un avviso pubblico comunica alla città che è già possibile accedere nei link tematici dove sono già state caricate le ultime due sedute comunali. Dopo i profili facebook Sezze Ente e l’Amministrazione comunica, per i quali in realtà non è mai stata data ufficialità istituzionale su chi gestisce cosa, il Comune di Sezze questa volta ufficializza l’iscrizione su una piattaforma che consente la condivisione e visualizzazione in rete di contenuti multimediali. L’amministrazione comunale ha già fatto sapere che si sta dotando anche di un nuovo servizio di comunicazione con future dirette streaming e un nuovo e moderno impianto audio dell’aula consigliare.

 

Domenica, 21 Giugno 2020 06:28

Ladri in casa di una donna di 95 anni

 

Tornano i topi d’appartamento a Sezze. Ieri mattina, in pieno centro, in via della Resistenza, ignoti si sono introdotti nella casa di una donna di 95 anni dopo aver forzato il portone d’ingresso. Il furto è avvenuto alla luce del sole, i ladri dopo aver rovistato in ogni dove sono riusciti a rubare denaro e monili e poi sono andati via indisturbati. Fortunatamente l’anziana donna in quel momento non si trovava a casa perché era in compagnia dei suoi familiari. Quando la donna è stata riaccompagnata a casa i suoi cari hanno capito che qualcosa era avvenuto in loro assenza. La banda infatti aveva messo sottosopra tutto l’appartamento e violato l’intimità della donna. Sul posto sono arrivati i militari della stazione dei Carabinieri di Sezze, i quali hanno avviato subito una serie di controlli per individuare i responsabili del vile reato. Non è la prima volta che a Sezze accadano simili furti ai danni di residenti indifesi e soli. Servono maggiori controlli su tutto il territorio. La politica deve interrogarsi su quanto sta avvenendo e capire che la sicurezza del cittadino deve essere messa al primo posto.

 

 

Un’altra patata bollente nelle mani del primo cittadino si prevede subito dopo l’estate. Il sindaco di Sezze, già impegnato a risolvere annosi problemi della città, dovrà fare i conti con l’esiguità delle risorse umane del Comune di Sezze. Tra mobilità e trasferimenti gli uffici soffrono di personale e soprattutto di dipendenti e funzionari con esperienza in settori strategici per l’Ente. Dopo gli ultimi pensionamenti dei dirigenti facente funzione, e a seguito di trasferimenti, la pianta organica nel Comune di Sezze è in crisi di tecnici del settore e Sergio Di Raimo, per tirare a campare, è stato costretto ad attingere alle poche risorse disponibili. Ci sono dei dipendenti che si sono ritrovati a gestire dall’oggi al domani settori fondamentali per l’Ente senza un minimo di esperienza, così come altri sono stati caricati di responsabilità senza averne mai avute in passato. La nomina di PO per alcuni uffici ha creato amaretta in altri e tra pratiche da svolgere e carichi di lavoro molto pesanti la macchina amministrativa, come ha sostenuto anche il sindaco, arranca e fa fatica ad evadere pratiche e ad andare spedita rispetto alle richieste della politica. Su questo argomento il gruppo consigliare del Biancoleone ha presentato una interrogazione. I consiglieri comunali Di Palma, Martella e Moraldo affermano che “non si può non tener conto che il patrimonio culturale di chi va in pensione non viene lasciato in eredità a nessuno”. Una situazione “che va gestita attraverso una seria programmazione e una attenta gestione delle risorse umane comunali per non generare disservizi a scapito dei cittadini”. Per queste ed altre ragioni il Biancoleone chiede quali sono gli obiettivi dell’Ente e quale è la pianificazione comunale.

 

La misura è colma. Non è più accettabile che la città, a partire dal centro storico, si svegli ogni mattina in condizioni indecenti per la presenza di rifiuti lasciati per strada e per i vicoli. Se non fosse per la totale abnegazione degli operatori ecologici, Sezze sarebbe giornalmente una discarica a cielo aperto, con seri problemi di igiene. E’ ormai assodato che esistono dei residenti che non rispettano le regole, non pagano la Tari perché fantasmi nei registri della SPL e se ne fregano del decoro e dell’igiene pubblica. Ammassati in cantine o in appartamenti scandalosi, un giorno si e l'altro pure,  lasciano i rifiuti per strada in barba al regolamento, al calendario settimanale del conferimento dei rifiuti e irrispettosi, quasi a mo’ di sfottò, verso quei cittadini che pagano le tasse e rispettano il regolamento della SPL. Per molti esiste solo la giornata dell'indifferenziata e degli ingombranti. Cosa sta facendo questa amministrazione comunale per mettere fine a questo vergognoso fenomeno? Nulla! E lo dicono i fatti e le percentuali, con Sezze fanalino di coda in tutta la provincia con un misero 21, 62 % di differenziata. Basta con i proclami, i cittadini- contribuenti sono stanchi di essere presi per i fondelli da chi non paga le tasse, non rispetta le regole e sporca la città. Esiste un problema di irregolari? Sì, va affrontato. Non ci sono i controlli, non c’è un piano dei rifiuti e si va avanti per inerzia, si campa alla giornata. Quante foto trappole esistono? 4 per tutto il territorio? Numeri ridicoli. L’assessore all’ambiente Giancarlo Siddera, in Giunta ormai da un anno, è a conoscenza della situazione dei rifiuti? Il presidente della SPL Giovanni Rosella come pensa nei fatti di risolvere questo problema? L’amministrazione comunale ha una idea di città? Esiste una politica ambientale per cambiare questa realtà vergognosa? Quanti sono gli irregolari? Quanti i residenti in nero? All'indomani dell'elezione a sindaco, il sottoscritto che allora scriveva per un quotidiano cartaceo, chiese a Sergio Di Raimo quale fosse la sua priorità. Il sindaco mi rispose il decoro urbano. Sono passati 3 anni e vorrei tanto fargli la stessa domanda. Ovviamente per smentite o repliche siamo come sempre a disposizione.

Rifiuti gettati in pieno centro questa mattina a Sezze

Mercoledì, 17 Giugno 2020 09:05

Partiti locali: chi e cosa rappresentano oggi?

 

 

La crisi dei partiti politici è sempre più evidente, i cosiddetti "tradizionali" oggi rappresentano una cerchia di persone e sono solo un cartello elettorale, un contenitore vuoto da riempire di nomi per questa o per quella tornata elettorale. Questa crisi è sconcertante ancor più a livello locale, dove le segreterie e i direttivi rappresentato se stessi nella migliore delle ipotesi. Se c’è un confronto e (quasi mai) una discussione su alcune tematiche, queste sono fortemente condizionate comunque dai vertici, ossia da una componente ristretta di persone che spesso ricopre un ruolo istituzionale e che non ha contatti con la comunità locale. Nel corso degli anni la crisi dei partiti locali ha travolto il concetto di politica e di democrazia che conosciamo, ha svuotato una tradizione partitica che anche a Sezze era fortemente legata all’opinione pubblica, ai bisogni dei cittadini, una storia di personaggi politici che sapeva andare oltre il voto d’opinione. I partiti erano luoghi di confronto e punti di riferimento e cassa di risonanza delle esigenze dei cittadini, erano botteghe di artigianato politico dove si analizzavano le istanze locali e si cercava di affrontarle per risolverle. Il direttivo era una cosa seria, si discuteva fino a sera e poi il segretario, nelle sue prerogative, sintetizzava quanto discusso, dal primo all'ultimo iscritto, ed il capogruppo in consiglio riportava la proposta e l’idea del suo partito: era il portavoce in aula di tutti e non di se stesso. Oggi i partiti locali sono allo sbando e sembrano inutili ai fini della discussione e dei bisogni della comunità, nonostante però vogliano far sembrare sempre il contrario. I Partiti sono diventati specchietti per le allodole nei confronti di chi ancora si sente parte di una idea o addirittura di una ideologia. Siamo al medioevo, siamo alla retorica, si rasenta il ridicolo come abbiamo ultimamente visto anche in merito alle ultime discussioni che hanno acceso dibattiti nella città. Ma dove sono i rappresentati dei partiti? A Sezze esiste un Partito Democratico? A Sezze esiste una Lega? A Sezze esiste Forza Italia? Esiste Fratelli D’Italia? Se sì, come e quando intervengono nelle discussioni e nei problemi reali della città non è dato sapere. Al contrario esistono forze civiche e singoli cittadini che vivono la città tutti i giorni, esistono rappresentanti istituzionali che lavorano senza sosta al di sopra di una etichetta politica ma lo fanno solo per spirito di sacrificio  e di appartenenza ad una comunità che continua a perdere valori e punti di riferimento. Qualche anno fa i progetti civici venivano bollati come aggregati di cani sciolti, senza una guida. Oggi dal mio punto di vista rappresentano autonomia, coraggio sociale e democrazia popolare. Restiamo come sempre a disposizione di tutti per repliche o smentite con fatti concreti e non chiacchiere perditempo.

 

 

 

Una raccolta differenziata bocciata, senza possibilità di appello. Un vero disastro per il Comune di Sezze, fanalino di coda della Provincia di Latina. La normativa italiana fin dal 2006 stabiliva che gli ATO costituiti o i Comuni avrebbero dovuto raggiungere l’obiettivo del 65% della raccolta differenziata già entro il 31 dicembre del 2012. A questa normativa sono successivamente intervenute delle deroghe per raggiungere l’obiettivo del 65% entro il 2020. A Sezze siamo all’anno zero, con percentuali veramente vergognose. L’andamento degli ultimi anni fa capire di cosa stiamo parlando, con percentuali di conferimento del Comune di Sezze ancora bassissime. In tre anni, e cioè dal 2016 al 2019, siamo addirittura peggiorati rispetto ad atri Comuni che con difficoltà hanno comunque risalito la cima. I consiglieri comunali dell’opposizione, compatti più che mai, hanno presentato al riguardo una mozione che deve essere – per regolamento – discussa entro 20 giorni.  “La percentuale di raccolta differenziata a Sezze nell’anno 2019 del 21,62% ci vedrà sicuramente posizionati al penultimo posto in Provincia di Latina – leggiamo nella mozione presentata oggi -  con gravi ripercussioni in termini di immagine. Nonostante tutti i finanziamenti assegnati dalla Provincia di Latina per il potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani, il comune di Sezze diventa in Provincia fanalino di coda, con Comuni che hanno raggiunto l’85% di R.D. Al Comune di Sezze nell’anno 2020 il costo del servizio raccolta rifiuti urbani sarà di circa di 4.300.000,00 Euro, mentre la PMF con incarico professionale conferito dalla stessa SPL per l’affidamento del servizio di realizzazione di un progetto tecnico-finanziario mirato alla riorganizzazione ed efficientamento del servizio di Igiene urbana ed incremento della raccolta differenziata aveva proposto due soluzioni: soluzione 1 - Porta-a-porta spinto costo annuo pari ad € 2.374.075;  Soluzione 2 – Raccolta mista ingegnerizzata costo annuo pari ad € 1.727.627”. I sei consiglieri comunali Serafino Di Palma, Paride Martella, Giovanni Bernasconi, Rita Palombi, Eleonora Contento e Giovanni Moraldo chiedono quindi che in materia del servizio di raccolta RSU e di raccolta differenzaita sia avviata una attenta riflessione in seno al Consiglio Comunale per invertire la rotta ed adottare misure correttive per un nuovo piano di riorganizzazione del Servizio. Si chiede al sindaco che “venga fatta in Consiglio Comunale una ricognizione del servizio di raccolta RSU e di R.D. per affrontare tutte le criticità esistenti ed avviare un nuovo piano di riorganizzazione del Servizio”.

 

 

 

L'architetto Maurizio Baratta interviene sulla ormai nota vicenda dei lavori al Belvedere setino. L'ex assessore all'urbanistica della Giunta Campoli propone una soluzione veloce e ideale, e cioè invita Don Massimiliano Di Pastina a posizionare la Statua di San Lidano che lui donerà alla città nella sua parrocchia di Santa Lucia a Sezze.  "A suo tempo - scrive Baratta -  ho espresso le mie considerazioni dal punto di vista tecnico sulle procedure adottate, rilevando come fossero state lacunose così come molti altri hanno dichiarato pubblicamente. Manifestai una certa contrarietà per quella localizzazione, non tanto per le nebulose e poco trasparenti procedure tecniche, ma per motivi emozionali, gli stessi che il sindaco ha ricordato con dovizia di particolari durante il consiglio comunale e che mi hanno riportato indietro negli anni, quasi a toccare con mano uno spaccato di vita che anch’io ho vissuto, luoghi e persone che avevo dimenticato e che sono riapparse nei miei pensieri. E’ nella prerogativa del consiglio comunale decidere quale soluzione adottare. Voglio auspicare che si faccia con celerità così da riconsegnare quello spazio alla città e senza che ci siano celebrazioni di vittoria da parte di nessuno ma, agendo con un forte senso di responsabilità che la decisione richiede. Sono evidenti gli aspetti sociali che questo argomento ha creato, in particolare, la discussione sul posizionamento della statua del Santo patrono, sta generando una profonda divisione all’interno del paese. Un argomento che ha catalizzato l’interesse di buona parte della città e non solo". Per Baratta il consiglio comunale è sovrano nelle decisioni, e sarà quest’organo istituzionale a dover decidere se collocare o meno la statua sul belvedere. "In ogni caso - aggiunge -  è legato all’adozione di provvedimenti di atti che non dovrà lasciare alcun dubbio sulla legittimità di quest’ultimi, considerato che gli interventi pubblici, come quelli privati che risultano difformi alla normativa urbanistico-edilizia, sono soggetti al potere di annullamento regionale entro dieci anni dalla loro adozione". L'ex assessore ritiene che sia giusto che la collocazione della statua sia vincolata al "riavvio delle procedure con un intervento pubblico dopo aver acquisito la proprietà della statua al patrimonio dell’ente. L’altra ipotesi, che personalmente reputo quella più opportuna, - chiarisce -prevede la possibilità di localizzare la statua in un luogo diverso procedendo al ripristino dello stato dei luoghi sul belvedere".

Ed ecco la proposta di Baratta:

"Conosco Don Massimiliano Di Pastina, sacerdote, parroco, responsabile capitolare, stretto collaboratore del vescovo, persona di grande cultura, e come me parrocchiano di Santa Lucia. Santa Lucia è la più ampia e popolosa parrocchia del comune di Sezze. La sua chiesa in via Sedia del Papa, è stata costruita pochi anni fa, con alcune parti ancora in fase di ultimazione. Si affaccia direttamente su quella pianura dove il santo ha vissuto. Perché non prendere in esame la possibilità di collocare la statua all’interno del cortile della chiesa di Santa Lucia, affacciato verso la pianura? Con un semplice titolo edilizio in area privata, e vista la celerità con la quale si rilasciano i pareri della soprintendenza e considerato che non occorre un basamento alto perché il santo deve stare con “i piedi a terra in mezzo alla gente”, in breve tempo,  la statua potrebbe essere posizionata. L’importo preventivato, decurtato delle spese per la realizzazione della statua sarebbe sufficiente a collocare il santo patrono nella nuova posizione e nel contempo a ripristinare lo stato dei luoghi al “ muro della tera”. E se la somma prevista dovesse essere insufficiente, sono certo che la generosità dei fedeli non faccia mancare un contributo".

 

 

 

 

Il consigliere comunale Serafino Di Palma sulla tempistica batte tutti. Non solo azzecca i testi storici giusti ma riesce anche a beccare i decreti giusti, quelli che possono dare una mano alla comunità e all'amministrazione comunale. In materia di Edilizia scolastica il consigliere comunale di Biancoleone infatti tira fuori dal cilindro uno di quei Decreti che danno poteri speciali ai Sindaci per accelerare gli interventi. E dato che la tempistica resta il vero problema dei lavori indifferibili della Valerio Flacco, dopo che le somme ormai (a quanto pare) sono state recuperate, Di Palma suggerisce al primo cittadino una opportunità da non perdere. “La legge di conversione del Decreto Scuola del 6 giugno 2020, n. 41, recante «Misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato, nonché in materia di procedure concorsuali e 2 di abilitazione e per la continuità della gestione accademica», - leggiamo nella lettera firmata dai consiglieri del Biancoleone - conferisce, fino al 31 dicembre 2020, a sindaci e i presidenti delle province e delle città metropolitane poteri commissariali. Per garantire una più rapida esecuzione (in tempi utili per l’avvio del prossimo anno scolastico) degli interventi di ristrutturazione e di nuova costruzione in ambito di edilizia scolastica, in ottemperanza alle misure imposte per il contenimento del contagio, i poteri conferiti ai sindaci e ai presidenti delle province e delle città metropolitane per interventi infrastrutturali ritenuti prioritari, sono quelli previsti nell’art. 4 del, commi 2 e 3 dello Sblocca Cantieri (Dl 32 del18 aprile 2019) che qui di seguito riportiamo gli stralci. Art. 4. (Dl 32 del18 aprile 2019) Commissari straordinari, interventi sostitutivi e responsabilità erariali […] Per le finalità di cui al comma 1, (interventi infrastrutturali ritenuti prioritari, ndr) ed allo scopo di poter celermente stabilire le condizioni per l’effettiva realizzazione dei lavori, i Commissari straordinari, individuabili anche nell’ambito delle società a controllo pubblico, cui spetta l’assunzione di ogni determinazione ritenuta necessaria per l’avvio ovvero la prosecuzione dei lavori, anche sospesi, provvedono all’eventuale rielaborazione e approvazione dei progetti non ancora appaltati, operando in raccordo con i Provveditorati interregionali alle opere pubbliche, anche mediante specifici protocolli operativi per l’applicazione delle migliori pratiche”. L’approvazione dei progetti da parte dei Commissari straordinari, d’intesa con i Presidenti delle regioni territorialmente competenti, sostituisce, ad ogni effetto di legge, ogni autorizzazione, parere, visto e nulla osta occorrenti per l’avvio o la prosecuzione dei lavori. “Per l’esecuzione degli interventi – aggiunge Serafino Di Palma -  i Commissari straordinari possono essere abilitati ad assumere direttamente le funzioni di stazione appaltante e operano in deroga alle disposizioni di legge in materia di contratti pubblici, fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione”. Insomma per i lavori di messa in sicurezza dell’istituto di Via Bari, con l’adozione di questo provvedimento, i tempi potrebbero essere brevissimi rispetto a quelli di una gara e di un affidamento normale. Basterebbe, a questo punto, mettere in atto il decreto. 

 

L'Istituto Valerio Flacco di Sezze Scalo

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